Ciapp, il presidente dimissionario-ricandidato coi sassi in tasca al secolo Roberto Occhiuto
La satira di Carta Straccia.
Eccolo qua, il nostro “Ciapp”. Non un soprannome, ma una diagnosi clinica, un’etichetta antropologica, un marchio di fabbrica da incollare sulla fronte come si fa con le cassette di pomodori al mercato. Perché “Ciapp”, alias Roberto Occhiuto, non è un politico, non è un amministratore, non è neppure un abile illusionista: è un giocatore "di li cciappi", quell’antico passatempo calabrese che consiste nello scagliare sassi e poi correre a raccoglierli, nella speranza che qualcuno scambi la polvere per oro.
E lui, Ciapp, questa arte l’ha perfezionata. Ha preso i sassi, li ha lanciati in aria, e quando ricadevano sulla testa dei calabresi, rideva. “Ah, vi ho fregati di nuovo”. Non governa: gioca. Non guida: improvvisa. E il bello è che tutti applaudono, come se al circo non contasse il fatto che il trapezista non sappia volare, ma solo che cada con una certa grazia.
Ora, chiamarlo “presidente” suona persino offensivo per la grammatica. Meglio Ciapp, più onesto. Perché l’uomo è questo: un professionista del nulla, un mestierante della promessa, un equilibrista che con una mano dice “riforma” e con l’altra sottrae pure l’aria. E guai a chi protesta: al massimo gli regala un altro sasso, come souvenir.
Il popolo calabrese, intanto, lo guarda con l’occhio rassegnato di chi sa che la partita è truccata. Perché in Calabria non si governa, si “joca ali cciappi”. E Ciapp, con la faccia da scolaro che non ha mai fatto i compiti, continua a raccogliere pietre, una dopo l’altra.
D’ora in poi, dunque, inutile chiamarlo Occhiuto. Quello era un cognome troppo grande per lui. Resti “Ciapp”, come il suo gioco. Perché in fondo – e qui sta la tragedia che sfiora la farsa – lui non ha preso solo i sassi. Ha preso tutti per i fondelli.
Carta Straccia
Tutti i giorni riservati
Aspromonte 28 settembre 2025
@luigi.palamara Ciapp, il presidente dimissionario-ricandidato coi sassi in tasca al secolo Roberto Occhiuto La satira di Carta Straccia. Eccolo qua, il nostro “Ciapp”. Non un soprannome, ma una diagnosi clinica, un’etichetta antropologica, un marchio di fabbrica da incollare sulla fronte come si fa con le cassette di pomodori al mercato. Perché “Ciapp”, alias Roberto Occhiuto, non è un politico, non è un amministratore, non è neppure un abile illusionista: è un giocatore di li cciappi, quell’antico passatempo calabrese che consiste nello scagliare sassi e poi correre a raccoglierli, nella speranza che qualcuno scambi la polvere per oro. E lui, Ciapp, questa arte l’ha perfezionata. Ha preso i sassi, li ha lanciati in aria, e quando ricadevano sulla testa dei calabresi, rideva. “Ah, vi ho fregati di nuovo”. Non governa: gioca. Non guida: improvvisa. E il bello è che tutti applaudono, come se al circo non contasse il fatto che il trapezista non sappia volare, ma solo che cada con una certa grazia. Ora, chiamarlo “presidente” suona persino offensivo per la grammatica. Meglio Ciapp, più onesto. Perché l’uomo è questo: un professionista del nulla, un mestierante della promessa, un equilibrista che con una mano dice “riforma” e con l’altra sottrae pure l’aria. E guai a chi protesta: al massimo gli regala un altro sasso, come souvenir. Il popolo calabrese, intanto, lo guarda con l’occhio rassegnato di chi sa che la partita è truccata. Perché in Calabria non si governa, si “gioca ai cciappi”. E Ciapp, con la faccia da scolaro che non ha mai fatto i compiti, continua a raccogliere pietre, una dopo l’altra. D’ora in poi, dunque, inutile chiamarlo Occhiuto. Quello era un cognome troppo grande per lui. Resti “Ciapp”, come il suo gioco. Perché in fondo – e qui sta la tragedia che sfiora la farsa – lui non ha preso solo i sassi. Ha preso tutti per i fondelli. Carta Straccia Tutti i giorni riservati Aspromonte 28 settembre 2025 #ciapp #robertoocchiuto #calabria #satira #cartastraccia ♬ suono originale - Umuntagnolu
Commenti
Posta un commento
LASCIA IL TUO COMMENTO. La tua opinione è importante.