I calci di Veronica Rigoni al giornalista Luigi Palamara: uno schiaffo alla democrazia

I calci di Veronica Rigoni al giornalista Luigi Palamara: uno schiaffo alla democrazia

L'Editoriale di Luigi Palamara


Ci sono episodi che sembrano minuscoli, quasi grotteschi, e invece rivelano più di cento discorsi sullo stato delle cose. A Reggio Calabria, sul Corso Garibaldi, davanti agli occhi di un presidente dimissionario e di una folla che assisteva, la segretaria particolare di Roberto Occhiuto – tale Veronica Rigoni – ha pensato bene di sfogare il suo nervosismo prendendo a calci un giornalista e cioè il sottoscritto. Non metaforici: calci veri, da asino imbizzarrito.

Ora, sia chiaro: la politica italiana ci ha abituati a sceneggiate di ogni genere. Ma qui non siamo davanti a una lite privata, bensì a un gesto che riguarda tutti. Perché quando un giornalista viene aggredito mentre esercita il suo mestiere, il calcio non lo riceve soltanto lui. Lo riceviamo noi cittadini, ai quali quel giornalista dovrebbe raccontare i fatti, e lo riceve la democrazia, che vive di trasparenza e di confronto, non di stivalate.

Si dirà che era un momento di tensione, che il clima era incandescente, che il nervosismo giustifica. Sciocchezze. Il nervosismo non giustifica mai la violenza. E soprattutto non giustifica il disprezzo verso chi, con microfono in mano e telecamera, non fa altro che il proprio mestiere: osservare, chiedere, testimoniare.

Quello che colpisce, più ancora del gesto, è il silenzio che spesso segue. Un’Italia che scrolla le spalle, come se fosse normale che il potere e i suoi cortigiani reagiscano con calci, sputi o insulti quando qualcuno osa guardare troppo da vicino. No, non è normale. È intollerabile.

E allora ben venga la querela, sarà querelata, ben venga la richiesta di provvedimenti. Ma soprattutto, ben venga la memoria. Perché non ci si dimentichi che là dove manca il rispetto, la comprensione diventa ipocrisia. E la libertà di stampa, senza rispetto, non è altro che un involucro vuoto.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 28 settembre 2025

#veronicarigoni

@luigi.palamara I calci di Veronica Rigoni al giornalista Luigi Palamara: uno schiaffo alla democrazia L'Editoriale di Luigi Palamara Ci sono episodi che sembrano minuscoli, quasi grotteschi, e invece rivelano più di cento discorsi sullo stato delle cose. A Reggio Calabria, sul Corso Garibaldi, davanti agli occhi di un presidente dimissionario e di una folla che assisteva, la segretaria particolare di Roberto Occhiuto – tale Veronica Rigoni – ha pensato bene di sfogare il suo nervosismo prendendo a calci un giornalista e cioè il sottoscritto. Non metaforici: calci veri, da asino imbizzarrito. Ora, sia chiaro: la politica italiana ci ha abituati a sceneggiate di ogni genere. Ma qui non siamo davanti a una lite privata, bensì a un gesto che riguarda tutti. Perché quando un giornalista viene aggredito mentre esercita il suo mestiere, il calcio non lo riceve soltanto lui. Lo riceviamo noi cittadini, ai quali quel giornalista dovrebbe raccontare i fatti, e lo riceve la democrazia, che vive di trasparenza e di confronto, non di stivalate. Si dirà che era un momento di tensione, che il clima era incandescente, che il nervosismo giustifica. Sciocchezze. Il nervosismo non giustifica mai la violenza. E soprattutto non giustifica il disprezzo verso chi, con microfono in mano e telecamera, non fa altro che il proprio mestiere: osservare, chiedere, testimoniare. Quello che colpisce, più ancora del gesto, è il silenzio che spesso segue. Un’Italia che scrolla le spalle, come se fosse normale che il potere e i suoi cortigiani reagiscano con calci, sputi o insulti quando qualcuno osa guardare troppo da vicino. No, non è normale. È intollerabile. E allora ben venga la querela, sarà querelata, ben venga la richiesta di provvedimenti. Ma soprattutto, ben venga la memoria. Perché non ci si dimentichi che là dove manca il rispetto, la comprensione diventa ipocrisia. E la libertà di stampa, senza rispetto, non è altro che un involucro vuoto. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 28 settembre 2025 #veronicarigoni #calci #luigipalamara #robertoocchiuto #reggiocalabria ♬ suono originale - Luigi Palamara
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