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CALABRIA, CENTROSINISTRA IN CERCA D’AUTORE. Tra un professore e un sindaco, la corsa contro il tempo per trovare il candidato che sfidi la destra

CALABRIA, CENTROSINISTRA IN CERCA D’AUTORE

Tra un professore e un sindaco, la corsa contro il tempo per trovare il candidato che sfidi la destra
Editoriale di Luigi Palamara e le due interviste impossibili.


Il treno per la Calabria è un compromesso tra l’illusione e la rassegnazione. Parte puntuale, ma già alla seconda galleria rallenta. Fuori, ulivi nodosi e fichi d’India gonfi come promesse elettorali. Il mare, ogni tanto, appare per ricordarti che la bellezza non è mai lontana, ma non sempre è a portata di mano.

In carrozza, un ragazzo con la valigia di cartone, una signora che conta le buste della spesa, due uomini che discutono di politica: “Questa volta vinciamo”. “Questa volta vincono loro”. In Calabria, non serve chiedere chi siano “noi” e “loro”.

L’orologio corre
Le dimissioni di Occhiuto hanno lasciato il centrosinistra in mutande, e non in senso metaforico. I nomi sono pochi, il tempo è meno ancora. Tutto ruota attorno a due figure: Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps ed eurodeputato M5S, e Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria.

Tridico è il volto “nuovo” per la Calabria politica: tecnico, professore, presenza mediatica, appeal oltre i confini regionali. Falcomatà è la certezza “locale”: conosce i vicoli, le piazze, le logiche del territorio.

Il resto dei nomi? Ombre di passaggio.

Intervista impossibile a Pasquale Tridico

(Roma, ufficio da eurodeputato – luce piatta, libri ordinati)

L'Arciere: Tutti dicono che sarà lei il candidato. È vero o no?
Tridico: Se il mio nome può servire… valuterò.

L'Arciere: La Calabria non ha bisogno di chi “valuta”. Ha bisogno di chi decide.
Tridico: Serve un progetto chiaro.

L'Arciere: Il progetto è semplice: battere la destra.
Tridico: Non bastano slogan, serve dare speranza.

L'Arciere: Qui si parla di potere. Lei lo vuole o no?
Tridico: Lo voglio se serve a cambiare le cose.

Intervista impossibile a Giuseppe Falcomatà

(Reggio Calabria, ufficio del sindaco – tende semichiuse, un caffè freddo sul tavolo)

L'Arciere: Il Pd la vede come candidato presidente. Ci sta?
Falcomatà: Dipende dall’unità della coalizione.

L'Arciere: Tradotto: se non le garantiscono la poltrona, non si muove.
Falcomatà: Io mi muovo se posso dare un contributo reale.

L'Arciere: Molti la considerano troppo “Reggio-centrico”.
Falcomatà: Qui o sei radicato, o sei un turista elettorale.

L'Arciere: E Tridico?
Falcomatà: Bravo professionista, ma governare la Calabria è Cultura, Esempio, Esperienza sui territori e senso delle Istituzioni.

Un professore che parla di speranza, un sindaco che parla di esempio, territorio e Istituzioni. Due linguaggi, due mondi, una sola corsa contro il tempo.

E in Calabria, il tempo è sempre relativo. Forse sarà la politica a scegliere il candidato. O forse, come sempre, saranno le circostanze.

E le circostanze, qui, hanno più fantasia di qualsiasi stratega di partito.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati

Ovviamente le interviste sono di fantasia.
Repetita iuvant

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