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L’elettorato che non tradisce: una mamma, un sindaco, una città

L’elettorato che non tradisce: una mamma, un sindaco, una città

Editoriale di Luigi Palamara


C’è un’Italia che non fa rumore. Non urla, non insulta sui social, non trama nei corridoi dei palazzi. È l’Italia della gente comune: una mamma di famiglia che, tra una lavatrice e una spesa al mercato, guarda al proprio Sindaco come si guarda a un figlio. Con orgoglio. Con quella dolcezza antica che non si compra e non si vende.

Qui, a Reggio Calabria, resiste ancora una fiammella. Una luce che non è quella delle luminarie di Natale o delle inaugurazioni in pompa magna, ma della visione: la capacità di credere che questa città possa, un giorno, somigliare a ciò che merita di essere.

In tempi in cui la politica è diventata mestiere da contabili senza anima, questo affetto — disinteressato e leale — è quasi un atto rivoluzionario. È da qui che si dovrebbe ripartire: non dalle strategie di partito, non dalle promesse a scadenza elettorale, ma da quell’abbraccio muto tra una cittadina e il suo sindaco.

Perché, alla fine, l’elettorato vero è questo: non quello che si misura nei sondaggi, ma quello che resiste nei cuori.

Ecco l’elettorato vero. Non quello che urla nelle piazze o che cambia opinione come si cambia calzini, ma quello che resta, fedele e silenzioso, anche quando nessuno lo nota. Se la politica saprà ancora guardare a questi piccoli gesti di affetto, forse ci sarà speranza. Altrimenti, resteranno solo parole, discorsi altisonanti e promesse dimenticate… come tante altre, da sempre.

Luigi Palamara Tutti I diritti riservati Reggio Calabria 13 agosto 2025

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@luigi.palamara L’elettorato che non tradisce: una mamma, un sindaco, una città Editoriale di Luigi Palamara C’è un’Italia che non fa rumore. Non urla, non insulta sui social, non trama nei corridoi dei palazzi. È l’Italia della gente comune: una mamma di famiglia che, tra una lavatrice e una spesa al mercato, guarda al proprio Sindaco come si guarda a un figlio. Con orgoglio. Con quella dolcezza antica che non si compra e non si vende. Qui, a Reggio Calabria, resiste ancora una fiammella. Una luce che non è quella delle luminarie di Natale o delle inaugurazioni in pompa magna, ma della visione: la capacità di credere che questa città possa, un giorno, somigliare a ciò che merita di essere. In tempi in cui la politica è diventata mestiere da contabili senza anima, questo affetto — disinteressato e leale — è quasi un atto rivoluzionario. È da qui che si dovrebbe ripartire: non dalle strategie di partito, non dalle promesse a scadenza elettorale, ma da quell’abbraccio muto tra una cittadina e il suo sindaco. Perché, alla fine, l’elettorato vero è questo: non quello che si misura nei sondaggi, ma quello che resiste nei cuori. Ecco l’elettorato vero. Non quello che urla nelle piazze o che cambia opinione come si cambia calzini, ma quello che resta, fedele e silenzioso, anche quando nessuno lo nota. Se la politica saprà ancora guardare a questi piccoli gesti di affetto, forse ci sarà speranza. Altrimenti, resteranno solo parole, discorsi altisonanti e promesse dimenticate… come tante altre, da sempre. Luigi Palamara Tutti I diritti riservati Reggio Calabria 13 agosto 2025 #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #luigipalamara #editoriale ♬ suono originale - Luigi Palamara

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