È la vita da social, bellezza! L'Editoriale di Luigi Palamara

È la vita da social, bellezza!
L'Editoriale di Luigi Palamara


Un mondo meraviglioso e allo stesso tempo miserabile, quello dei social. Ci illude di parlare a milioni di persone, e intanto ci isola. È la piazza globale che non dorme mai: un’arena scintillante, ma anche un fango dove sguazzano gli sfoghi più bassi dell’umanità.

Per chi fa informazione, lo strumento è straordinario. Ma come tutte le piazze, presto o tardi si riempie di urlatori. Gente che non ha nulla da dire, ma pretende di occupare la scena. E allora insultano, diffamano, deridono. Non per idee — sarebbe persino nobile — ma per frustrazione. Per invidia. Per quell’oscura soddisfazione che nasce dal veder crollare gli altri, quando la propria vita è già a pezzi.

I social sono lo specchio della società reale, con una differenza: non hanno freni. Per strada non ti azzardi a fermare uno sconosciuto per dirgli che è un imbecille. Sullo schermo sì, e ti pare normale, innocuo, gratuito. Ma nulla è gratuito: tutto presenta il conto.

E quando arriva, non c’è “mi piace” che tenga. Non ci saranno follower a difendervi. Non ci sarà l’eco di un applauso virtuale. Restate soli, con i vostri problemi veri, quelli che nessuna connessione internet cancella.

È la vita da social, bellezza. E come tutte le vite parallele, prima o poi torna a chiedere il conto alla realtà.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 29 settembre 2025

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