Il sindaco di Reggio Calabria non è nuovo alle passeggiate sul lungomare della città. Nel suo decennale mandato resterà negli annali quella con l’allora premier e capo del Pd, Matteo Renzi, il 1° marzo 2017. Sembra un secolo fa. La visita a sorpresa del presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico fu l’occasione per rinsaldare i rapporti tra i due esponenti politici, in vista di un impegno che avrebbe portato Falcomatà ad affacciarsi nei circuiti nazionali del partito.
All’epoca il contesto era molto diverso: il sindaco era al suo primo mandato, Renzi dominava la scena politica e per Reggio si apriva una nuova stagione, che pochi anni dopo sarebbe stata segnata dalla sospensione del primo cittadino, poi prosciolto dalla Cassazione dall’accusa di abuso d’ufficio nella vicenda Miramare, un reato “mai consumatosi”.
Quella di stasera, con il candidato alla presidenza della Regione Pasquale Tridico, sostenuto dal “campo largo” del centrosinistra, ha invece un sapore completamente diverso. È il segno di un nuovo inizio per Giuseppe Falcomatà, un cammino che – come lui stesso ha sottolineato parlando con i cronisti – «porta al futuro».
Già, quale futuro? Gli scenari che si potrebbero aprire sono molti, sia in vista del voto che dopo il responso delle urne. Indipendentemente da chi sarà il vincitore, Falcomatà sembra aver scelto di mettere in gioco non solo la sua figura di sindaco, ma anche l’esperienza maturata alla guida della Città Metropolitana. Innanzitutto dovrà misurarsi con la prova del voto “porta a porta”, un terreno che non frequenta dai tempi della sua esperienza da consigliere circoscrizionale e poi da semplice consigliere comunale. Questa volta, però, il consenso interamente personale che riuscirà a raccogliere potrà essere gestito come un vero e proprio “tesoretto politico”, destinato a pesare non soltanto nell’immediato ma anche in prospettive più ampie, ben oltre i confini della competizione locale.
«Noi ci mettiamo in campo – ha, intanto, dichiarato – con lo stesso spirito di servizio che dedichiamo alla città da quasi 12 anni: con amore, passione, con la voglia di vedere sempre più in alto la nostra comunità e con l’idea di portare in consiglio regionale le battaglie che come Città Metropolitana abbiamo condotto in questi anni. Una su tutte: l’assegnazione delle funzioni e delle deleghe. Non è una questione di partito né di rapporti più o meno buoni tra istituzioni. È un diritto sancito dalla legge, e le leggi vanno rispettate non soltanto quando conviene, ma sempre».
Falcomatà ha poi ricordato come la mancanza di deleghe abbia sottratto milioni di euro al territorio e creato difficoltà concrete: «Qualche giorno fa abbiamo incontrato i sindacati degli assistenti educativi: siamo di fronte a ritardi nei pagamenti e a carenze di risorse. La Città Metropolitana ha fatto la propria parte, ma senza deleghe è tutto più complicato. Pensate cosa potremmo fare se avessimo piena capacità di programmazione e risorse adeguate. Questo è il tema che vogliamo portare nell’agenda politica regionale. E lo faremo con Tridico Presidente».
Almeno per ora...
Reggio Calabria 7 settembre 2025
Walter Dorian
@luigi.palamara Falcomatà, con Tridico (per ora) una passeggiata che porta al futuro ail sindaco di Reggio Calabria non è nuovo alle passeggiate sul lungomare della città. Nel suo decennale mandato resterà negli annali quella con l’allora premier e capo del Pd, Matteo Renzi, il 1° marzo 2017. Sembra un secolo fa. La visita a sorpresa del presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico fu l’occasione per rinsaldare i rapporti tra i due esponenti politici, in vista di un impegno che avrebbe portato Falcomatà ad affacciarsi nei circuiti nazionali del partito. All’epoca il contesto era molto diverso: il sindaco era al suo primo mandato, Renzi dominava la scena politica e per Reggio si apriva una nuova stagione, che pochi anni dopo sarebbe stata segnata dalla sospensione del primo cittadino, poi prosciolto dalla Cassazione dall’accusa di abuso d’ufficio nella vicenda Miramare, un reato “mai consumatosi”. Quella di stasera, con il candidato alla presidenza della Regione Pasquale Tridico, sostenuto dal “campo largo” del centrosinistra, ha invece un sapore completamente diverso. È il segno di un nuovo inizio per Giuseppe Falcomatà, un cammino che – come lui stesso ha sottolineato parlando con i cronisti – «porta al futuro». Già, quale futuro? Gli scenari che si potrebbero aprire sono molti, sia in vista del voto che dopo il responso delle urne. Indipendentemente da chi sarà il vincitore, Falcomatà sembra aver scelto di mettere in gioco non solo la sua figura di sindaco, ma anche l’esperienza maturata alla guida della Città Metropolitana. Innanzitutto dovrà misurarsi con la prova del voto “porta a porta”, un terreno che non frequenta dai tempi della sua esperienza da consigliere circoscrizionale e poi da semplice consigliere comunale. Questa volta, però, il consenso interamente personale che riuscirà a raccogliere potrà essere gestito come un vero e proprio “tesoretto politico”, destinato a pesare non soltanto nell’immediato ma anche in prospettive più ampie, ben oltre i confini della competizione locale. «Noi ci mettiamo in campo – ha, intanto, dichiarato – con lo stesso spirito di servizio che dedichiamo alla città da quasi 12 anni: con amore, passione, con la voglia di vedere sempre più in alto la nostra comunità e con l’idea di portare in consiglio regionale le battaglie che come Città Metropolitana abbiamo condotto in questi anni. Una su tutte: l’assegnazione delle funzioni e delle deleghe. Non è una questione di partito né di rapporti più o meno buoni tra istituzioni. È un diritto sancito dalla legge, e le leggi vanno rispettate non soltanto quando conviene, ma sempre». Falcomatà ha poi ricordato come la mancanza di deleghe abbia sottratto milioni di euro al territorio e creato difficoltà concrete: «Qualche giorno fa abbiamo incontrato i sindacati degli assistenti educativi: siamo di fronte a ritardi nei pagamenti e a carenze di risorse. La Città Metropolitana ha fatto la propria parte, ma senza deleghe è tutto più complicato. Pensate cosa potremmo fare se avessimo piena capacità di programmazione e risorse adeguate. Questo è il tema che vogliamo portare nell’agenda politica regionale. E lo faremo con Tridico Presidente». Almeno per ora... Walter Dorian #giuseppefalcomatà #pasqualetridico #reggiocalabria #calabria #lungomareitalofalcomatà ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara Falcomatà, con Tridico (per ora) una passeggiata che porta al futuro Il sindaco di Reggio Calabria non è nuovo alle passeggiate sul lungomare della città. Nel suo decennale mandato resterà negli annali quella con l’allora premier e capo del Pd, Matteo Renzi, il 1° marzo 2017. Sembra un secolo fa. La visita a sorpresa del presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico fu l’occasione per rinsaldare i rapporti tra i due esponenti politici, in vista di un impegno che avrebbe portato Falcomatà ad affacciarsi nei circuiti nazionali del partito. All’epoca il contesto era molto diverso: il sindaco era al suo primo mandato, Renzi dominava la scena politica e per Reggio si apriva una nuova stagione, che pochi anni dopo sarebbe stata segnata dalla sospensione del primo cittadino, poi prosciolto dalla Cassazione dall’accusa di abuso d’ufficio nella vicenda Miramare, un reato “mai consumatosi”. Quella di stasera, con il candidato alla presidenza della Regione Pasquale Tridico, sostenuto dal “campo largo” del centrosinistra, ha invece un sapore completamente diverso. È il segno di un nuovo inizio per Giuseppe Falcomatà, un cammino che – come lui stesso ha sottolineato parlando con i cronisti – «porta al futuro». Già, quale futuro? Gli scenari che si potrebbero aprire sono molti, sia in vista del voto che dopo il responso delle urne. Indipendentemente da chi sarà il vincitore, Falcomatà sembra aver scelto di mettere in gioco non solo la sua figura di sindaco, ma anche l’esperienza maturata alla guida della Città Metropolitana. Innanzitutto dovrà misurarsi con la prova del voto “porta a porta”, un terreno che non frequenta dai tempi della sua esperienza da consigliere circoscrizionale e poi da semplice consigliere comunale. Questa volta, però, il consenso interamente personale che riuscirà a raccogliere potrà essere gestito come un vero e proprio “tesoretto politico”, destinato a pesare non soltanto nell’immediato ma anche in prospettive più ampie, ben oltre i confini della competizione locale. «Noi ci mettiamo in campo – ha, intanto, dichiarato – con lo stesso spirito di servizio che dedichiamo alla città da quasi 12 anni: con amore, passione, con la voglia di vedere sempre più in alto la nostra comunità e con l’idea di portare in consiglio regionale le battaglie che come Città Metropolitana abbiamo condotto in questi anni. Una su tutte: l’assegnazione delle funzioni e delle deleghe. Non è una questione di partito né di rapporti più o meno buoni tra istituzioni. È un diritto sancito dalla legge, e le leggi vanno rispettate non soltanto quando conviene, ma sempre». Falcomatà ha poi ricordato come la mancanza di deleghe abbia sottratto milioni di euro al territorio e creato difficoltà concrete: «Qualche giorno fa abbiamo incontrato i sindacati degli assistenti educativi: siamo di fronte a ritardi nei pagamenti e a carenze di risorse. La Città Metropolitana ha fatto la propria parte, ma senza deleghe è tutto più complicato. Pensate cosa potremmo fare se avessimo piena capacità di programmazione e risorse adeguate. Questo è il tema che vogliamo portare nell’agenda politica regionale. E lo faremo con Tridico Presidente». Almeno per ora... #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #calabria #pasqualetridico #walterdorian ♬ sonido original - Crece con Fe 🙏✨
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