Grande partecipazione ed entusiasmo all’inaugurazione della segreteria del consigliere regionale uscente Muraca.

Grande partecipazione ed entusiasmo all’inaugurazione della segreteria del consigliere regionale uscente Muraca.

Presenti anche il segretario regionale Irto e il segretario provinciale Panetta


Un abbraccio caloroso e una grande partecipazione di cittadini, iscritti e simpatizzanti hanno accompagnato l’inaugurazione della nuova segreteria politica del consigliere regionale uscente Giovanni Muraca. Un momento che ha visto la presenza del segretario regionale del Pd, Nicola Irto, e del segretario provinciale di Reggio Calabria, Giuseppe Panetta, testimoniando la vicinanza e il sostegno del partito al lavoro portato avanti in questi anni.

Irto ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale svolto da Muraca, che subentrò in Consiglio regionale proprio al suo posto quando venne eletto senatore: «Giovanni ha avuto la responsabilità e l’onore di essere l’unico consigliere regionale della provincia di Reggio, sia di maggioranza che di opposizione. Un’eredità che ha saputo interpretare con impegno e serietà, portando avanti battaglie importanti per il territorio».

Nel suo intervento, Muraca ha ringraziato i presenti ed espresso la volontà di raccogliere nuovamente la sfida lanciata dal partito e dai tanti cittadini che lo hanno incoraggiato a proseguire: «Ho deciso di accogliere questa richiesta per continuare a lavorare a favore della nostra comunità. Le priorità restano la sanità e il lavoro: due emergenze che incidono sulla vita quotidiana dei calabresi e che devono tornare al centro dell’agenda politica e sulle quali ho avviato tante iniziative in Consiglio».

Il segretario provinciale Giuseppe Panetta ha rimarcato come l’entusiasmo registrato nell’iniziativa sia la prova tangibile di un legame solido con il territorio: «Giovanni ha saputo rappresentare la nostra comunità con serietà e spirito di servizio. Oggi inauguriamo non solo una sede, ma un luogo di ascolto e confronto aperto a tutti i cittadini».

Parole di apprezzamento anche da parte del consigliere comunale Filippo Quartuccio, che ha preso parte all’iniziativa: «Il lavoro di Muraca è stato prezioso per Reggio e per la Calabria. Ha saputo dare voce alle istanze del territorio e merita di essere riconfermato».

L’inaugurazione si è trasformata in una vera e propria festa di comunità, segnata da entusiasmo e voglia di partecipazione, segno che la politica, quando torna ad essere vicina alle persone, è capace di generare fiducia ed energia positiva.

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@luigi.palamara

REGGIO CALABRIA. INAUGURATA LA SEGRETERIA POLITICA DI GIOVANNI MURACA Muraca rompe gli indugi: “Serve uno shock per la Calabria”. Ad ascoltarlo è arrivata una fiumana di gente da ogni dove. L'Editoriale di Luigi Palamara A Reggio Calabria, il 14 settembre, oltre duecento persone si sono strette attorno a Giovanni Muraca per l’inaugurazione della sua segreteria politica. Non una folla oceanica, certo, ma in una regione dove la politica è più spesso un’abitudine stanca che un atto di fede, duecento presenze diventano un segnale. Un piccolo fiume che, se trova sbocco, può diventare corrente. Il discorso inaugurale non è stato una passerella. È stato, piuttosto, un richiamo all’essenza della politica: confronto, partecipazione, comunità. Niente effetti speciali. “Scegliere Giovanni Muraca non è difficile – è stato detto – significa scegliere una persona seria, onesta, perbene.” Una descrizione quasi banale, se non fosse che in Calabria, come altrove, l’onestà è diventata la qualità più rara da trovare in un amministratore. Muraca non è uomo di slogan. È pragmatico, asciutto, poco incline a vendere illusioni. E proprio per questo, paradossalmente, funziona. In un’epoca di “fenomeni” da talk show, la normalità diventa un’arma politica. Lo si è visto anche nella sottolineatura della compattezza del PD: il segretario provinciale Panetta, quello regionale Irto, e persino l’assenza giustificata di Valeria Bonforte hanno dato l’immagine di un partito che, almeno per ora, cammina insieme. Un piccolo miracolo, visto che la storia recente del centrosinistra calabrese è un cimitero di divisioni. E proprio qui sta la novità di questa inaugurazione: non un monologo, ma una sequenza di voci che si sono intrecciate, complementari l’una all’altra. Filippo Quartuccio ha insistito sul ruolo del territorio e sulla necessità di riportare la politica tra la gente, con un appello alla responsabilità individuale e collettiva. Nicola Irto, da segretario regionale, ha voluto dare la cornice politica più ampia, ricordando che senza unità il centrosinistra è destinato alla marginalità: 2020, 2021, 2022, tre sconfitte consecutive che gridano vendetta. Peppe Panetta ha insistito sulla solidità del partito provinciale, sottolineando la costruzione di liste credibili e radicate, perché senza basi solide non si vince nemmeno con i candidati migliori. Tre voci, tre registri diversi, che hanno preparato la scena per la chiusura di Giovanni Muraca. Un intervento breve, sobrio, ma denso. Nessuna parola superflua, nessuna retorica. Una sola idea forte, ripetuta come un pugno sul tavolo: serve uno shock. Perché la Calabria non si cambia con le carezze, ma con la scossa. Perché la sanità che crolla, la migrazione sanitaria che cresce, i reparti che chiudono e i medici costretti a lavorare altrove non si risolvono con i buoni propositi. Ci vuole il coraggio di interrompere un circo che dura da sei anni, resettare tutto e ripartire. Il vero punto dolente, infatti, resta fuori dalla sala. Nel 2021 ha votato solo il 40% dei calabresi. Sei su dieci hanno preferito restare a casa. Questo, più che i nomi in lista, è il dramma: un popolo che non crede più nemmeno nella possibilità del cambiamento. La vera sfida non è convincere chi è già in sala ad applaudire Muraca: è smuovere gli assenti, quelli che ormai hanno voltato le spalle alla politica. E allora sì, lo “shock” evocato da Muraca non è solo una formula. È la parola chiave che separa l’ennesima campagna elettorale dal tentativo di risvegliare una coscienza civile addormentata. Gli applausi, si sa, scaldano la sera ma si spengono al mattino. Toccherà a lui, e alla squadra che ha scelto di seguirlo, trasformare l’entusiasmo di oggi in un progetto vero, capace di resistere al cinismo e all’abitudine. Il 6 ottobre sarà il banco di prova. Solo allora si vedrà se questa partenza sarà stata scintilla o fuoco fatuo. Nella via Marina alta di Reggio Calabria 200 persone ci credono e faranno di tutto per mandare a casa Occhiuto e fare eleg

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