Il merito calabrese: tra redditi e illusioni

Il merito calabrese: tra redditi e illusioni

L'Editoriale di Luigi Palamara


Roberto Occhiuto, nella sua infinita saggezza da amministratore in carica, ha scoperto l’acqua calda: i giovani calabresi se ne vanno. Ma come! È possibile che quei meritevoli figli della Magna Grecia preferiscano Milano, Roma o chissà quale altra città del nord, piuttosto che restare tra i monti e i mareggiati paesaggi della Calabria? La soluzione, secondo il nostro presidente, è semplice e geniale: il reddito di merito. Cinquecento euro al mese per chi decide di restare a studiare nelle università locali e mantiene la media del 27.

Non fatevi ingannare dalla cifra: sembra un premio, ma è, in realtà, un gesto di disperata persuasione. Cinquecento euro: tanto basta per convincere uno studente che altrimenti prenderebbe un treno per Milano a rinunciare a una carriera universitaria brillante e… restare tra i vicoli e le piazze della propria città. Occhiuto ci racconta con aria preoccupata delle famiglie calabresi che “fanno prestiti, danno fondo a tutti i risparmi” pur di mandare i figli fuori regione. Ebbene, finalmente, dice, il merito sarà premiato!

Peccato che, nella realtà, il merito calabrese sembri misurarsi più nell’abilità di trovare un portavoce o una segretaria particolare che abbiano la fortuna di nascere in Calabria. Augimeri? Da Roma. La Vigoni? Da Venezia. Evidentemente in Calabria non si trovano più teste capaci. È consolante sapere che il nostro presidente non lascia nulla al caso: i giovani meritevoli resteranno, mentre i dirigenti di merito arriveranno da fuori.

Qui si apre la grande contraddizione: Occhiuto invoca il merito, mentre il suo staff ne è la prova contraria. È come dire: “Studiate bene, restate qui, perché il futuro è vostro… e poi lo affidiamo a chi viene da fuori”. La Calabria tutta, si dice, deve ridere o piangere. In realtà, fa entrambe le cose, con una lacrima e un sorriso amaro.

E pensare che il merito, secondo la narrazione ufficiale, dovrebbe costruire una nuova generazione calabrese di eccellenze. Ma ci troviamo di fronte a una regione dove il merito è un incentivo economico, il lavoro qualificato arriva da Venezia o Roma, e il futuro dei giovani è trattato come una questione di bonus mensile. Non è più questione di formazione, cultura o opportunità: è un piccolo premio di consolazione per convincere il talento a restare nel suo territorio.

Ah, la Calabria! Terra di sole, mare e paradossi. Dove il merito si compra con 500 euro al mese, dove i dirigenti “meritevoli” vengono da fuori, e dove i giovani brillanti devono scegliere tra sogni e stipendio. È il miracolo della politica locale, dove tutto si misura in incentivi e nulla nella capacità di valorizzare chi è già nato qui.

Il merito, quindi, resta una parola bella da pronunciare nei video social e nelle conferenze stampa, mentre la realtà continua a ridere sotto i baffi, o a piangere negli occhi di chi, giovane e meritevole, sceglie Milano invece di Reggio Calabria.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 27 settembre 2025

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@luigi.palamara Il merito calabrese: tra redditi e illusioni L'Editoriale di Luigi Palamara Roberto Occhiuto, nella sua infinita saggezza da amministratore in carica, ha scoperto l’acqua calda: i giovani calabresi se ne vanno. Ma come! È possibile che quei meritevoli figli della Magna Grecia preferiscano Milano, Roma o chissà quale altra città del nord, piuttosto che restare tra i monti e i mareggiati paesaggi della Calabria? La soluzione, secondo il nostro presidente, è semplice e geniale: il reddito di merito. Cinquecento euro al mese per chi decide di restare a studiare nelle università locali e mantiene la media del 27. Non fatevi ingannare dalla cifra: sembra un premio, ma è, in realtà, un gesto di disperata persuasione. Cinquecento euro: tanto basta per convincere uno studente che altrimenti prenderebbe un treno per Milano a rinunciare a una carriera universitaria brillante e… restare tra i vicoli e le piazze della propria città. Occhiuto ci racconta con aria preoccupata delle famiglie calabresi che “fanno prestiti, danno fondo a tutti i risparmi” pur di mandare i figli fuori regione. Ebbene, finalmente, dice, il merito sarà premiato! Peccato che, nella realtà, il merito calabrese sembri misurarsi più nell’abilità di trovare un portavoce o una segretaria particolare che abbiano la fortuna di nascere in Calabria. Augimeri? Da Roma. La Vigoni? Da Venezia. Evidentemente in Calabria non si trovano più teste capaci. È consolante sapere che il nostro presidente non lascia nulla al caso: i giovani meritevoli resteranno, mentre i dirigenti di merito arriveranno da fuori. Qui si apre la grande contraddizione: Occhiuto invoca il merito, mentre il suo staff ne è la prova contraria. È come dire: “Studiate bene, restate qui, perché il futuro è vostro… e poi lo affidiamo a chi viene da fuori”. La Calabria tutta, si dice, deve ridere o piangere. In realtà, fa entrambe le cose, con una lacrima e un sorriso amaro. E pensare che il merito, secondo la narrazione ufficiale, dovrebbe costruire una nuova generazione calabrese di eccellenze. Ma ci troviamo di fronte a una regione dove il merito è un incentivo economico, il lavoro qualificato arriva da Venezia o Roma, e il futuro dei giovani è trattato come una questione di bonus mensile. Non è più questione di formazione, cultura o opportunità: è un piccolo premio di consolazione per convincere il talento a restare nel suo territorio. Ah, la Calabria! Terra di sole, mare e paradossi. Dove il merito si compra con 500 euro al mese, dove i dirigenti “meritevoli” vengono da fuori, e dove i giovani brillanti devono scegliere tra sogni e stipendio. È il miracolo della politica locale, dove tutto si misura in incentivi e nulla nella capacità di valorizzare chi è già nato qui. Il merito, quindi, resta una parola bella da pronunciare nei video social e nelle conferenze stampa, mentre la realtà continua a ridere sotto i baffi, o a piangere negli occhi di chi, giovane e meritevole, sceglie Milano invece di Reggio Calabria. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 27 settembre 2025 #robertoocchiuto #calabria #editoriale #luigipalamara #politica ♬ suono originale - Luigi Palamara

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