Il ritorno di Scopelliti: la politica reggina non sarà più la stessa.

Il ritorno di Scopelliti: la politica reggina non sarà più la stessa.
L'Editoriale di Luigi Palamara


Giuseppe Scopelliti è tornato.
Con poche parole, dette in pubblico con il tono di chi sa di riaccendere un fuoco che non si è mai spento davvero, ha ufficializzato ciò che in città tutti sussurravano da mesi: il suo rientro sulla scena politica reggina.

Non è una sorpresa, perché le sorprese presuppongono il silenzio prima del boato. Qui, invece, il brusio era costante, continuo, quasi assordante. Reggio lo ha già conosciuto in tutte le vesti: sindaco, presidente del Consiglio regionale, governatore. Nessuno come lui, almeno in questa terra. E molti cittadini non hanno mai smesso di chiedergli di tornare, come si invoca un generale dopo una ritirata amara.

Il primo banco di prova sarà Franco Sarica, candidato alla Regione in quota Lega. Una scelta che pesa e divide: perché tra i fedelissimi di Scopelliti, qualcuno non voterà mai Lega. Ma questo è un dettaglio, e forse persino un diversivo: l’obiettivo vero è il Comune di Reggio Calabria. Lì, Scopelliti non si accontenta di fare da comparsa o da suggeritore. Lì vorrà correre in prima persona.

Il ritorno è di quelli che spaccano: amato e odiato, acclamato e detestato, Scopelliti porta con sé la sua storia. Una storia segnata anche dalle vicende giudiziarie, che lui ha attraversato — diranno i suoi — con la dignità di chi non arretra. Ora però la partita si gioca altrove: nel consenso popolare. E sarà il voto a dire se “Peppe” è ancora quello che la gente vuole.

I nemici lo sanno: competere con lui significa partire già in svantaggio. Perché nel centrodestra calabrese, oggi, nessun nome suscita lo stesso movimento di affetti e rancori. Una mossa inaspettata? No. Una mossa scomoda, questo sì. Per molti, troppi.

Ma la politica, quando è vera, non è mai comoda. È scomoda per definizione, come lo sono gli uomini che la interpretano senza mezze misure. Scopelliti appartiene a questa razza. Per alcuni è stato — e rimane — il miglior politico della Calabria della Seconda Repubblica. Rivederlo in campo non è poco. È, semplicemente, inevitabile.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 22 settembre 2025

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#francosarica
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@luigi.palamara Il ritorno di Scopelliti: la politica reggina non sarà più la stessa. L'Editoriale di Luigi Palamara Giuseppe Scopelliti è tornato. Con poche parole, dette in pubblico con il tono di chi sa di riaccendere un fuoco che non si è mai spento davvero, ha ufficializzato ciò che in città tutti sussurravano da mesi: il suo rientro sulla scena politica reggina. Non è una sorpresa, perché le sorprese presuppongono il silenzio prima del boato. Qui, invece, il brusio era costante, continuo, quasi assordante. Reggio lo ha già conosciuto in tutte le vesti: sindaco, presidente del Consiglio regionale, governatore. Nessuno come lui, almeno in questa terra. E molti cittadini non hanno mai smesso di chiedergli di tornare, come si invoca un generale dopo una ritirata amara. Il primo banco di prova sarà Franco Sarica, candidato alla Regione in quota Lega. Una scelta che pesa e divide: perché tra i fedelissimi di Scopelliti, qualcuno non voterà mai Lega. Ma questo è un dettaglio, e forse persino un diversivo: l’obiettivo vero è il Comune di Reggio Calabria. Lì, Scopelliti non si accontenta di fare da comparsa o da suggeritore. Lì vorrà correre in prima persona. Il ritorno è di quelli che spaccano: amato e odiato, acclamato e detestato, Scopelliti porta con sé la sua storia. Una storia segnata anche dalle vicende giudiziarie, che lui ha attraversato — diranno i suoi — con la dignità di chi non arretra. Ora però la partita si gioca altrove: nel consenso popolare. E sarà il voto a dire se “Peppe” è ancora quello che la gente vuole. I nemici lo sanno: competere con lui significa partire già in svantaggio. Perché nel centrodestra calabrese, oggi, nessun nome suscita lo stesso movimento di affetti e rancori. Una mossa inaspettata? No. Una mossa scomoda, questo sì. Per molti, troppi. Ma la politica, quando è vera, non è mai comoda. È scomoda per definizione, come lo sono gli uomini che la interpretano senza mezze misure. Scopelliti appartiene a questa razza. Per alcuni è stato — e rimane — il miglior politico della Calabria della Seconda Repubblica. Rivederlo in campo non è poco. È, semplicemente, inevitabile. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 22 settembre 2025 #peppescopelliti #reggiocalabria #politica #francosarica #editoriale ♬ suono originale - Luigi Palamara

Commenti

  1. Ma come si fa ad accreditare un personaggio con un passato cosi turbolento che ha già sconvolto la società reggina capace di sconvolgere la politica reggina!
    Sono queste "valutazioni" che disorientano l'opinione pubblica già sconcertata dai problemi reali irrisolti che,suo malgrado,si ritrova a dover fare i conti,ancora,con chi ha lasciato segnali a dir poco imbarazzanti!

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