La bandiera sul “Cilea”

La bandiera sul “Cilea”
L'Editoriale di Luigi Palamara


Una bandiera palestinese è stesa sulla scalinata del “Cilea”. Un gesto semplice, scenografico, che ha riunito associazioni, sindacati, cittadini. Tutti insieme a dire “basta al massacro di Gaza”.

Bene, ma non illudetevi. Non sono queste le stoffe a fermare i massacri. Perché la politica internazionale non si piega alle bandiere né ai cortei: si piega alla forza, agli interessi, al cinismo dei governi. E l’Italia, l’Europa, non hanno né forza né coraggio.

Queste manifestazioni hanno un senso profondo: creano un movimento collettivo, un momento di comunità. Persone che da sole si sentono impotenti, insieme ritrovano voce. È l’inizio di un processo sociale, che può cambiare coscienze e — forse — istituzioni. Non è ancora politica, ma è la premessa della politica.

E infine, la piazza, la scalinata del teatro, i volti dei ragazzi e degli anziani, i cartelli stretti tra le mani. Una tensione fragile, tipica di chi non ha armi né potere ma solo la forza del simbolo. Una forza che rischia di disperdersi come polvere, ma che per un istante illumina la notte della città.

La bandiera sul “Cilea”, dunque, è tutte queste cose insieme: illusione, coscienza collettiva e bisogno di speranza. Non fermerà le bombe. Ma ci ricorda almeno che, davanti al massacro, non si può tacere. E forse — anche solo per questo — vale la pena che sia stata stesa.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 19 settembre 2025

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@luigi.palamara Bella Ciao ... pensando a Gaza e ai Palestinesi. Reggio Calabria 19 settembre 2025 #gaza #palestina #israele #pace #bellaciao ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara Pensando a Gaza e ai Palestinesi. Reggio Calabria 19 settembre 2025 #gaza #palestina #israele #pace #bellaciao ♬ sunet original - Mega hits
@luigi.palamara La bandiera sul “Cilea” L'Editoriale di Luigi Palamara Una bandiera palestinese è stesa sulla scalinata del “Cilea”. Un gesto semplice, scenografico, che ha riunito associazioni, sindacati, cittadini. Tutti insieme a dire “basta al massacro di Gaza”. Bene, ma non illudetevi. Non sono queste le stoffe a fermare i massacri. Perché la politica internazionale non si piega alle bandiere né ai cortei: si piega alla forza, agli interessi, al cinismo dei governi. E l’Italia, l’Europa, non hanno né forza né coraggio. Queste manifestazioni hanno un senso profondo: creano un movimento collettivo, un momento di comunità. Persone che da sole si sentono impotenti, insieme ritrovano voce. È l’inizio di un processo sociale, che può cambiare coscienze e — forse — istituzioni. Non è ancora politica, ma è la premessa della politica. E infine, la piazza, la scalinata del teatro, i volti dei ragazzi e degli anziani, i cartelli stretti tra le mani. Una tensione fragile, tipica di chi non ha armi né potere ma solo la forza del simbolo. Una forza che rischia di disperdersi come polvere, ma che per un istante illumina la notte della città. La bandiera sul “Cilea”, dunque, è tutte queste cose insieme: illusione, coscienza collettiva e bisogno di speranza. Non fermerà le bombe. Ma ci ricorda almeno che, davanti al massacro, non si può tacere. E forse — anche solo per questo — vale la pena che sia stata stesa. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 19 settembre 2025 #gaza #palestina #israele #reggiocalabria #teatrocilea ♬ original sound - franck

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