La Madonna e le guerre degli uomini
L'Editoriale di Luigi Palamara
C’è un punto, in questa interminabile liturgia di guerre, che dovrebbe essere chiaro: Dio non c’entra. Non c’entra in Ucraina, dove fratelli della stessa terra si ammazzano da tre anni. Non c’entra in Palestina, dove due popoli che si dicono figli della medesima radice si ostinano a massacrarsi invece di vivere in un unico Stato che avrebbe spazio per entrambi. Non c’entra in Africa, né in Asia, né nei conflitti dimenticati che nessun telegiornale racconta.
Lo ha detto Monsignor Antonino Denisi, in una videointervista alla città di Reggio Calabria durante l’arrivo della Madonna della Consolazione. Lo ha detto con la semplicità del parroco e la fermezza del testimone: «Le guerre sono una maledizione. Ma non vengono da Dio: sono una maledizione dell’uomo».
In fondo la guerra è l’unica industria che l’uomo non ha mai saputo chiudere. E non c’è Madonna che tenga: i cadaveri dei bambini non si cancellano con un applauso o con una processione.
Eppure, la scena di Reggio ha un valore simbolico. Una città intera si ferma, apre la porta della sua Cattedrale e accoglie la Madonna come patrimonio immateriale, come forza collettiva. Ma se tutto si riduce a un rituale, se le luci e le fanfare non producono coscienza civile, allora la fede diventa anestesia.
La verità è che il Vescovo ha ragione. Dio non vuole le guerre, ma gli uomini sì. E continueranno a volerle finché preferiranno l’odio alla convivenza, il potere alla pace, l’indifferenza alla responsabilità.
Forse la Storia non insegna mai nulla agli uomini, se non che gli uomini non imparano mai nulla dalla Storia. Ma almeno, davanti alla Madonna che scende ogni settembre a Reggio, possiamo ancora scegliere se restare spettatori commossi o diventare, finalmente, esseri umani degni di quel nome.
Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025
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@luigi.palamara La Madonna e le guerre degli uomini L'Editoriale di Luigi Palamara C’è un punto, in questa interminabile liturgia di guerre, che dovrebbe essere chiaro: Dio non c’entra. Non c’entra in Ucraina, dove fratelli della stessa terra si ammazzano da tre anni. Non c’entra in Palestina, dove due popoli che si dicono figli della medesima radice si ostinano a massacrarsi invece di vivere in un unico Stato che avrebbe spazio per entrambi. Non c’entra in Africa, né in Asia, né nei conflitti dimenticati che nessun telegiornale racconta. Lo ha detto Monsignor Antonino Denisi, in una videointervista alla città di Reggio Calabria durante l’arrivo della Madonna della Consolazione. Lo ha detto con la semplicità del parroco e la fermezza del testimone: «Le guerre sono una maledizione. Ma non vengono da Dio: sono una maledizione dell’uomo». In fondo la guerra è l’unica industria che l’uomo non ha mai saputo chiudere. E non c’è Madonna che tenga: i cadaveri dei bambini non si cancellano con un applauso o con una processione. Eppure, la scena di Reggio ha un valore simbolico. Una città intera si ferma, apre la porta della sua Cattedrale e accoglie la Madonna come patrimonio immateriale, come forza collettiva. Ma se tutto si riduce a un rituale, se le luci e le fanfare non producono coscienza civile, allora la fede diventa anestesia. La verità è che il Vescovo ha ragione. Dio non vuole le guerre, ma gli uomini sì. E continueranno a volerle finché preferiranno l’odio alla convivenza, il potere alla pace, l’indifferenza alla responsabilità. Forse la Storia non insegna mai nulla agli uomini, se non che gli uomini non imparano mai nulla dalla Storia. Ma almeno, davanti alla Madonna che scende ogni settembre a Reggio, possiamo ancora scegliere se restare spettatori commossi o diventare, finalmente, esseri umani degni di quel nome. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #antoninodenisi #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
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