La Madonna non conosce presagi

La Madonna non conosce presagi
L'Editoriale di Luigi Palamara


Reggio Calabria.
La Vara, quell’imponente struttura di oltre 4 tonnellate che da anni porta in processione il quadro della Madonna della Consolazione, ha avuto ieri un sussulto. Un filo, uno di quei maledetti cavi che infestano le nostre città come ragnatele moderne, s’è impigliato nella parte alta. Attimi di apprensione, un brusio che s’è fatto silenzio. Ma è bastato poco: un intervento rapido, deciso, e la Vara ha ripreso la sua marcia, lenta e solenne, verso il Duomo.

Qualcuno, nei giorni precedenti, aveva già tentato di appiccicare alla festa l’ombra del presagio, la superstizione travestita da fede. Sciocchezze. La Madonna della Consolazione non si lascia irretire da fili elettrici né da suggestioni da cortile. Ha vegliato sui portatori, sui fedeli, sulla città intera. Il resto sono chiacchiere da bar, miseria di spirito.

C’è un confine che i veri cattolici conoscono: la fede non ammette la maldicenza. E chi, con leggerezza o con malizia, osa trasformare un banale contrattempo tecnico in un segno del destino, non solo bestemmia la ragione: tradisce la devozione stessa.

E allora diciamolo senza ipocrisia: chi sussurra di cattivi presagi non è un devoto, ma un superstizioso. E la superstizione è sorella gemella dell’ateismo, perché nega alla Madonna quel che le è proprio: la consolazione, non l’angoscia.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 16 settembre 2025

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@luigi.palamara La Madonna non conosce presagi L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria. La Vara, quell’imponente struttura di oltre 4 tonnellate che da anni porta in processione il quadro della Madonna della Consolazione, ha avuto ieri un sussulto. Un filo, uno di quei maledetti cavi che infestano le nostre città come ragnatele moderne, s’è impigliato nella parte alta. Attimi di apprensione, un brusio che s’è fatto silenzio. Ma è bastato poco: un intervento rapido, deciso, e la Vara ha ripreso la sua marcia, lenta e solenne, verso il Duomo. Qualcuno, nei giorni precedenti, aveva già tentato di appiccicare alla festa l’ombra del presagio, la superstizione travestita da fede. Sciocchezze. La Madonna della Consolazione non si lascia irretire da fili elettrici né da suggestioni da cortile. Ha vegliato sui portatori, sui fedeli, sulla città intera. Il resto sono chiacchiere da bar, miseria di spirito. C’è un confine che i veri cattolici conoscono: la fede non ammette la maldicenza. E chi, con leggerezza o con malizia, osa trasformare un banale contrattempo tecnico in un segno del destino, non solo bestemmia la ragione: tradisce la devozione stessa. E allora diciamolo senza ipocrisia: chi sussurra di cattivi presagi non è un devoto, ma un superstizioso. E la superstizione è sorella gemella dell’ateismo, perché nega alla Madonna quel che le è proprio: la consolazione, non l’angoscia. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 16 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara

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