La città che cammina con la sua Madonna
L'Editoriale di Luigi Palamara
Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno.
Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta.
Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia.
E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna.
Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 13 settembre 2025
#processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara
@luigi.palamara La città che cammina con la sua Madonna L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno. Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta. Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia. E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara La città che cammina con la sua Madonna L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno. Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta. Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia. E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara INTERVISTA A GIUSEPPE FALCOMATÀ SINDACO DI REGGIO CALABRIA E DELLA CITTÀ METROPOLITANA La città che cammina con la sua Madonna L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno. Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta. Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia. E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara LA VOLATA La città che cammina con la sua Madonna L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno. Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta. Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia. E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara GRAZIE AL CARO AMICO NINO PER LE BELLE PAROLE. LA PROCESSIONE È ANCHE QUESTO. La città che cammina con la sua Madonna L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno. Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta. Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia. E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara HIGHLIGHTS La città che cammina con la sua Madonna L'Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria, città di mare e di sudore, si ferma ogni anno davanti a una tradizione che non conosce crisi né tempo: la processione della Madonna della Consolazione. Non è solo una festa, è una sosta dell’anima in mezzo al caos della modernità, un richiamo alla memoria di chi, nei secoli, ha cercato conforto in un volto materno. Cammino tra la folla, e vedo gli uomini, le donne, i bambini, tutti uniti in un silenzio che pesa più di mille parole. È una Calabria che resiste: tra il grido dei motori, il frastuono dei cantieri, il caldo afoso, emerge una devozione che parla di fatica, di speranza, di legame profondo con la propria terra. Qui, ogni passo della “Vara” pesa, non solo per il ferro e l’argento, ma per il significato di una promessa mantenuta. Non c’è superficialità in questa città che accompagna la Madonna. Non c’è retorica. La religione qui non è un ornamento: è resistenza morale, è sostanza, è sangue e sudore miscelati in un atto di fede che sfida il tempo e l’indifferenza. Si potrebbe ridere di questa devozione, come si fa spesso con il Sud, ma sarebbe un errore tragico. Guardare il volto di chi porta la Vara è leggere l’anima di una comunità che sa cosa significa la fedeltà, non solo a Dio, ma alla propria storia. E mentre i fuochi illuminano lo Stretto di Messina, e le note della musica moderna si mescolano alle preghiere antiche, la città sembra parlare: parla di radici, di dignità, di un legame che va oltre la fede e diventa identità. Qui, tra il cielo e il mare, tra tradizione e modernità, Reggio Calabria ci ricorda che la memoria non si celebra soltanto con le parole, ma con i passi, con il silenzio, con la devozione visibile e sentita di una città intera che cammina con la sua Madonna. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 13 settembre 2025 #processione #madonnadellaconsolazione #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ i love you but i hate you - Masboy RKZ
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