10 minuti di calma sul Corso Garibaldi a passeggio con il sindaco

10 minuti di calma sul Corso Garibaldi a passeggio con il sindaco.

L’Editoriale di Luigi Palamara


Sul Corso Garibaldi, nella prima serata d’ottobre, la città sembra respirare più piano. C’è nell’aria una quiete rara, come quando una tempesta si allontana e rimane soltanto il rumore del mare che riprende il suo ritmo.

Giuseppe Falcomatà cammina tra la gente. Non ha bisogno di parlare. Le persone gli si avvicinano, gli stringono la mano, qualcuno gli dice piano: “Grazie. Sei un esempio. Ti ho votato.”
E in quelle parole, semplici e sincere, si raccoglie tutto il senso di una giornata che sa di dopoguerra. Non quello dei cannoni, ma quello delle parole e delle attese, delle campagne elettorali e dei giorni di incertezza.

Reggio Calabria, nei momenti come questo, mostra il suo volto più vero: stanco e affettuoso, disilluso e fedele. È una città che ha imparato a convivere con la speranza come con una vecchia amica che va e viene, ma non tradisce mai del tutto.

Il sindaco cammina senza fretta. Forse pensa alle fatiche di questi anni, ai giorni in cui la città gli è sembrata distante, ai giudizi che cambiano a seconda del vento. Ma ora, per un istante, tutto sembra rientrare in un ordine silenzioso. Gli uomini e le donne che lo incontrano non chiedono nulla: vogliono soltanto riconoscersi.
E le ragazzine felici lo avvolgono con i loro sorrisi, in un selfie da Libro Cuore.

La politica, in fondo, non è che un pretesto. In quel cammino c’è l’idea più antica di comunità: l’uomo che torna tra i suoi, la città che si riappropria del suo respiro.
Sul Corso, le voci si mescolano al passo lento dei bambini, alle luci dei negozi, all’azzurro di Palazzo San Giorgio. Tutto appare semplice, come se il tempo avesse concesso una tregua.

Il 9 ottobre 2025 non sarà ricordato nei libri, ma resterà nella memoria minuta della città: un giorno di calma, un giorno in cui i problemi — per dieci minuti soltanto — hanno saputo aspettare.
E in quella pausa, fragile e luminosa, Reggio ha ritrovato se stessa. E Giuseppe Falcomatà, la sua serenità.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria, 9 ottobre 2025

#giuseppefalcomatà #corsogaribaldi #reggiocalabria #politica #luigipalamara

@luigi.palamara 10 minuti di calma sul Corso Garibaldi a passeggio con il sindaco. L’Editoriale di Luigi Palamara Sul Corso Garibaldi, nella prima serata d’ottobre, la città sembra respirare più piano. C’è nell’aria una quiete rara, come quando una tempesta si allontana e rimane soltanto il rumore del mare che riprende il suo ritmo. Giuseppe Falcomatà cammina tra la gente. Non ha bisogno di parlare. Le persone gli si avvicinano, gli stringono la mano, qualcuno gli dice piano: “Grazie. Sei un esempio. Ti ho votato.” E in quelle parole, semplici e sincere, si raccoglie tutto il senso di una giornata che sa di dopoguerra. Non quello dei cannoni, ma quello delle parole e delle attese, delle campagne elettorali e dei giorni di incertezza. Reggio Calabria, nei momenti come questo, mostra il suo volto più vero: stanco e affettuoso, disilluso e fedele. È una città che ha imparato a convivere con la speranza come con una vecchia amica che va e viene, ma non tradisce mai del tutto. Il sindaco cammina senza fretta. Forse pensa alle fatiche di questi anni, ai giorni in cui la città gli è sembrata distante, ai giudizi che cambiano a seconda del vento. Ma ora, per un istante, tutto sembra rientrare in un ordine silenzioso. Gli uomini e le donne che lo incontrano non chiedono nulla: vogliono soltanto riconoscersi. E le ragazzine felici lo avvolgono con i loro sorrisi, in un selfie da Libro Cuore. La politica, in fondo, non è che un pretesto. In quel cammino c’è l’idea più antica di comunità: l’uomo che torna tra i suoi, la città che si riappropria del suo respiro. Sul Corso, le voci si mescolano al passo lento dei bambini, alle luci dei negozi, all’azzurro di Palazzo San Giorgio. Tutto appare semplice, come se il tempo avesse concesso una tregua. Il 9 ottobre 2025 non sarà ricordato nei libri, ma resterà nella memoria minuta della città: un giorno di calma, un giorno in cui i problemi — per dieci minuti soltanto — hanno saputo aspettare. E in quella pausa, fragile e luminosa, Reggio ha ritrovato se stessa. E Giuseppe Falcomatà, la sua serenità. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria, 9 ottobre 2025 #giuseppefalcomatà #corsogaribaldi #reggiocalabria #politica #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara

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