Buon compleanno, Italo. E grazie per averci insegnato la speranza
L'Editoriale di Luigi Palamara
Oggi Italo Falcomatà avrebbe compiuto 82 anni. Un compleanno che non è solo una ricorrenza, ma un promemoria collettivo: ricordare cosa può fare un uomo quando crede davvero nella sua città.
Italo Falcomatà non fu solo un sindaco, fu un risveglio. In un tempo in cui Reggio Calabria sembrava destinata a restare ferma tra rassegnazione e rabbia, lui riuscì a ridarle orgoglio e dignità. La chiamarono “la Primavera di Reggio” — e non fu una semplice stagione amministrativa, ma una rinascita morale e civile.
Falcomatà aveva un modo di fare politica che oggi sembra quasi appartenere a un’altra epoca: la politica come servizio, non come mestiere; come passione, non come carriera. Guardava negli occhi la gente, ascoltava più di quanto parlasse, e insegnava che la bellezza di una città nasce prima di tutto nel cuore dei suoi cittadini.
A distanza di 24 anni dalla sua scomparsa, Reggio lo ricorda ancora come il simbolo di ciò che la politica potrebbe essere se tornasse ad avere un’anima. In un’Italia che corre, si divide e si dimentica in fretta, il suo esempio resta un punto fermo, una bussola.
Oggi quel testimone lo porta avanti suo figlio Giuseppe Falcomatà, sindaco da quasi dodici anni e da ieri anche Consigliere regionale della Calabria. Su di lui, inevitabilmente, pesa il confronto con il padre. Un paragone spesso usato più per ferire che per riflettere.
Eppure Giuseppe, con la sua storia e il suo percorso, ha dimostrato di non vivere all’ombra del padre, ma alla sua luce. Ha scelto di restare, di continuare quel dialogo con la città che Italo aveva iniziato — tra mille difficoltà, in un tempo più disincantato, più diffidente, più isolato.
Certo, Reggio è cambiata. La società intera è cambiata. Siamo più soli, più connessi e al tempo stesso più lontani gli uni dagli altri. Ma ci sono uomini — e famiglie — che continuano a credere che la politica possa ancora essere un atto d’amore.
E allora, oggi, davanti a un compleanno che profuma di memoria e di futuro, non resta che dire:
Buon compleanno, Italo.
Spegni le tue candeline lassù, e continua ad accendere quaggiù i cuori di chi non ha smesso di credere che Reggio possa ancora fiorire.
Luigi Palamara
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Reggio Calabria 8 ottobre 2025
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