E OLTRE il libro di Stefano Callipo.
Oltre il dolore, oltre l’indifferenza.
L'Editoriale di Luigi Palamara
A volte non servono le rivoluzioni per cambiare il mondo. Basta un libro.
Un libro che non consola, ma scuote. Che non racconta la speranza come un farmaco, ma come una ferita che non si chiude mai e che tuttavia continua a sanguinare vita.
“E OLTRE”, lo ha chiamato Stefano Callipo. E ha fatto bene. Perché la storia che racconta — quella di sua moglie Nadia — non è una di quelle che si leggono e si dimenticano. È una storia che ti attraversa, ti scompone, ti costringe a guardare in faccia la verità: che l’amore, quello vero, non finisce con la morte. La oltrepassa.
Ma questo libro non è solo una dichiarazione d’amore. È anche un atto d’accusa.
Un atto che trova eco nelle parole della dottoressa Paola Serranò, lei che ogni giorno vive accanto ai malati terminali. Lei che ha avuto il coraggio di denunciare, con numeri e fatti, lo stato indegno della Sanità in Calabria.
Perché in Calabria, dove la Sanità è diventata un campo di battaglia, non si muore soltanto di malattia: si muore di abbandono, di mala gestione, di affari sporchi travestiti da carità. Si muore di un sistema che ha fatto della sofferenza un business e dei malati un bilancio da sfruttare.
E allora il libro di Callipo diventa qualcosa di più. Diventa E OLTRE.
La lettura, nella mia interpretazione personale, è una testimonianza civile.
Una di quelle che ti ricordano che il giornalismo, quello vero, non si fa dietro una scrivania o tra le cene di potere, ma accanto ai letti degli ospedali, tra le corsie sporche, tra le madri che non sanno più a chi chiedere aiuto.
Scrivere, dopo aver letto questo libro, significa tornare a guardare la realtà con la schiena dritta.
Significa capire che non basta raccontare il dolore: bisogna difenderlo. Difenderlo dai cinici, dagli affaristi, dagli uomini che giocano con la vita degli altri come fosse una partita di carte truccate.
La forza di “E OLTRE” è tutta qui: non nell’estetica della parola, ma nel coraggio della verità.
E allora sì, a volte un libro può davvero diventare quel gancio in mezzo al cielo.
Per rialzarsi. Per ricominciare.
Per non smettere mai di andare oltre.
Non so se Stefano Callipo volesse stimolare tutto questo.
Ma, in fondo, un artista quando dipinge non sa mai come sarà interpretata la sua creazione.
L’importante è indurre all’azione.
E suscitare emozioni.
Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 24 ottobre 2025
#eoltre
#stefanocallipo
#fondaIoneantoninoscopelliti
#editoriale #luigipalamara
@luigi.palamara E OLTRE il libro di Stefano Callipo. Oltre il dolore, oltre l’indifferenza. L'Editoriale di Luigi Palamara A volte non servono le rivoluzioni per cambiare il mondo. Basta un libro. Un libro che non consola, ma scuote. Che non racconta la speranza come un farmaco, ma come una ferita che non si chiude mai e che tuttavia continua a sanguinare vita. “E OLTRE”, lo ha chiamato Stefano Callipo. E ha fatto bene. Perché la storia che racconta — quella di sua moglie Nadia — non è una di quelle che si leggono e si dimenticano. È una storia che ti attraversa, ti scompone, ti costringe a guardare in faccia la verità: che l’amore, quello vero, non finisce con la morte. La oltrepassa. Ma questo libro non è solo una dichiarazione d’amore. È anche un atto d’accusa. Un atto che trova eco nelle parole della dottoressa Paola Serranò, lei che ogni giorno vive accanto ai malati terminali. Lei che ha avuto il coraggio di denunciare, con numeri e fatti, lo stato indegno della Sanità in Calabria. Perché in Calabria, dove la Sanità è diventata un campo di battaglia, non si muore soltanto di malattia: si muore di abbandono, di mala gestione, di affari sporchi travestiti da carità. Si muore di un sistema che ha fatto della sofferenza un business e dei malati un bilancio da sfruttare. E allora il libro di Callipo diventa qualcosa di più. Diventa E OLTRE. La lettura, nella mia interpretazione personale, è una testimonianza civile. Una di quelle che ti ricordano che il giornalismo, quello vero, non si fa dietro una scrivania o tra le cene di potere, ma accanto ai letti degli ospedali, tra le corsie sporche, tra le madri che non sanno più a chi chiedere aiuto. Scrivere, dopo aver letto questo libro, significa tornare a guardare la realtà con la schiena dritta. Significa capire che non basta raccontare il dolore: bisogna difenderlo. Difenderlo dai cinici, dagli affaristi, dagli uomini che giocano con la vita degli altri come fosse una partita di carte truccate. La forza di “E OLTRE” è tutta qui: non nell’estetica della parola, ma nel coraggio della verità. E allora sì, a volte un libro può davvero diventare quel gancio in mezzo al cielo. Per rialzarsi. Per ricominciare. Per non smettere mai di andare oltre. Non so se Stefano Callipo volesse stimolare tutto questo. Ma, in fondo, un artista quando dipinge non sa mai come sarà interpretata la sua creazione. L’importante è indurre all’azione. E suscitare emozioni. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 24 ottobre 2025 #eoltre #stefanocallipo #fondaIoneantoninoscopelliti #editoriale #luigipalamara ♬ sonido original - amorcito
@luigi.palamara E OLTRE il libro di Stefano Callipo. Oltre il dolore, oltre l’indifferenza. L'Editoriale di Luigi Palamara A volte non servono le rivoluzioni per cambiare il mondo. Basta un libro. Un libro che non consola, ma scuote. Che non racconta la speranza come un farmaco, ma come una ferita che non si chiude mai e che tuttavia continua a sanguinare vita. “E OLTRE”, lo ha chiamato Stefano Callipo. E ha fatto bene. Perché la storia che racconta — quella di sua moglie Nadia — non è una di quelle che si leggono e si dimenticano. È una storia che ti attraversa, ti scompone, ti costringe a guardare in faccia la verità: che l’amore, quello vero, non finisce con la morte. La oltrepassa. Ma questo libro non è solo una dichiarazione d’amore. È anche un atto d’accusa. Un atto che trova eco nelle parole della dottoressa Paola Serranò, lei che ogni giorno vive accanto ai malati terminali. Lei che ha avuto il coraggio di denunciare, con numeri e fatti, lo stato indegno della Sanità in Calabria. Perché in Calabria, dove la Sanità è diventata un campo di battaglia, non si muore soltanto di malattia: si muore di abbandono, di mala gestione, di affari sporchi travestiti da carità. Si muore di un sistema che ha fatto della sofferenza un business e dei malati un bilancio da sfruttare. E allora il libro di Callipo diventa qualcosa di più. Diventa E OLTRE. La lettura, nella mia interpretazione personale, è una testimonianza civile. Una di quelle che ti ricordano che il giornalismo, quello vero, non si fa dietro una scrivania o tra le cene di potere, ma accanto ai letti degli ospedali, tra le corsie sporche, tra le madri che non sanno più a chi chiedere aiuto. Scrivere, dopo aver letto questo libro, significa tornare a guardare la realtà con la schiena dritta. Significa capire che non basta raccontare il dolore: bisogna difenderlo. Difenderlo dai cinici, dagli affaristi, dagli uomini che giocano con la vita degli altri come fosse una partita di carte truccate. La forza di “E OLTRE” è tutta qui: non nell’estetica della parola, ma nel coraggio della verità. E allora sì, a volte un libro può davvero diventare quel gancio in mezzo al cielo. Per rialzarsi. Per ricominciare. Per non smettere mai di andare oltre. Non so se Stefano Callipo volesse stimolare tutto questo. Ma, in fondo, un artista quando dipinge non sa mai come sarà interpretata la sua creazione. L’importante è indurre all’azione. E suscitare emozioni. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 24 ottobre 2025 #eoltre #sanità #paolaserranò #stefanocallipo #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara
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