Comizio di Giuseppe Falcomatà Sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana
Falcomatà a Piazza De Nava: il comizio che brucia
L'Editoriale di Luigi Palamara
Dodici anni al potere e un conto da presentare. Giuseppe Falcomatà sceglie la piazza, non i salotti. Rivendica ciò che ha fatto, attacca chi ha tradito. Tono da parroco e da gladiatore insieme.
Ha evitato il dissesto di Reggio, stabilizzato i precari, dato concorsi ai giovani. “Non dovete ringraziare nessuno, se non voi stessi”. Ma qualcuno – dice – deve chiedere scusa: la vecchia politica che vi teneva in ostaggio.
Contro la Regione, l’affondo più duro: 315 milioni rubati alla città metropolitana. “Ci hanno chiamati porci. I porci veri sono quelli che hanno fatto i porci comodi sulle spalle dei calabresi”. Linguaggio crudo, quasi violento, ma la piazza applaude.
Il Ponte sullo Stretto diventa simbolo di inganno: soldi del Sud per un’opera fantasma, mentre strade e ferrovie restano all’età della pietra.
Poi il passaggio più intimo: “Mio padre ha dato la vita per questa città. Noi non scappiamo”. Qui Falcomatà non parla da sindaco: parla da figlio.
Conclusione: grida amore e rabbia. “Votate per Reggio, votate per la dignità”. È il copione antico della politica meridionale: la città come sposa tradita, e il sindaco come marito fedele. La domanda, oggi come ieri, resta la stessa: quante volte ancora Reggio sarà tradita?
E qui, al di là delle simpatie o delle antipatie, occorre riconoscere un fatto: la famiglia Falcomatà è diventata, nel bene e nel male, un patrimonio civile di questa città. Prima Italo, che ha dato la vita per Reggio. Oggi Giuseppe, che ne porta il nome e il peso. Sempre e per sempre dalla stessa parte.
Il 5 e 6 ottobre i calabresi sono chiamati a scegliere. E in quella cabina non si tratterà di votare un uomo solo, ma di decidere se consegnare Reggio e la Calabria a chi l’ha tradita o a chi, con tutti i limiti, ha avuto il coraggio di restare.
Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 1 ottobre 2025
Piazza De Nava
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@luigi.palamara Comizio di Giuseppe Falcomatà Sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana Falcomatà a Piazza De Nava: il comizio che brucia Dodici anni al potere e un conto da presentare. Giuseppe Falcomatà sceglie la piazza, non i salotti. Rivendica ciò che ha fatto, attacca chi ha tradito. Tono da parroco e da gladiatore insieme. Ha evitato il dissesto di Reggio, stabilizzato i precari, dato concorsi ai giovani. “Non dovete ringraziare nessuno, se non voi stessi”. Ma qualcuno – dice – deve chiedere scusa: la vecchia politica che vi teneva in ostaggio. Contro la Regione, l’affondo più duro: 315 milioni rubati alla città metropolitana. “Ci hanno chiamati porci. I porci veri sono quelli che hanno fatto i porci comodi sulle spalle dei calabresi”. Linguaggio crudo, quasi violento, ma la piazza applaude. Il Ponte sullo Stretto diventa simbolo di inganno: soldi del Sud per un’opera fantasma, mentre strade e ferrovie restano all’età della pietra. Poi il passaggio più intimo: “Mio padre ha dato la vita per questa città. Noi non scappiamo”. Qui Falcomatà non parla da sindaco: parla da figlio. Conclusione: grida amore e rabbia. “Votate per Reggio, votate per la dignità”. È il copione antico della politica meridionale: la città come sposa tradita, e il sindaco come marito fedele. La domanda, oggi come ieri, resta la stessa: quante volte ancora Reggio sarà tradita? E qui, al di là delle simpatie o delle antipatie, occorre riconoscere un fatto: la famiglia Falcomatà è diventata, nel bene e nel male, un patrimonio civile di questa città. Prima Italo, che ha lasciato la vita per Reggio. Oggi Giuseppe, che ne porta il nome e il peso. Sempre e per sempre dalla stessa parte. Il 5 e 6 ottobre i calabresi sono chiamati a scegliere. E in quella cabina non si tratterà di votare un uomo solo, ma di decidere se consegnare Reggio e la Calabria a chi l’ha tradita o a chi, con tutti i limiti, ha avuto il coraggio di restare. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 1 ottobre 2025 Piazza De Nava #comizio #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #calabria #piazzadenava ♬ suono originale - Luigi Palamara
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