Falcomatà sceglie la continuità: “Resto fino alle elezioni per evitare il commissariamento”

Falcomatà sceglie la continuità: “Resto fino alle elezioni per evitare il commissariamento”

di Luigi Palamara


Giuseppe Falcomatà non lascia. E non perché non possa, ma perché non vuole che Reggio Calabria finisca in un vuoto istituzionale a pochi mesi dal voto.
La linea è chiara: garantire la continuità amministrativa fino alla prossima primavera e accompagnare la città, senza scosse, verso una nuova fase politica.

Dopo la sconfitta del centrosinistra alle regionali, il sindaco — eletto anche consigliere regionale ma non ancora proclamato — ha scelto di restare al suo posto. “Non mi dimetterò – ha spiegato – per evitare lo scioglimento del Consiglio comunale e quindi il commissariamento. Arriveremo alla decadenza nei tempi di legge, assicurando governo e stabilità fino alla tornata elettorale”.

Dietro la formula giuridica, una valutazione squisitamente politica: lasciare adesso significherebbe consegnare il Comune a una gestione commissariale, congelando decisioni, progetti e fondi in una fase amministrativa già complessa. Reggio non può permetterselo, e Falcomatà lo sa.

La proclamazione a consigliere regionale arriverà solo tra fine ottobre e inizio novembre, dopo le verifiche ufficiali dei risultati. Da quel momento scatteranno i termini di decadenza da sindaco. Fino ad allora, la città avrà un governo pienamente operativo.

Falcomatà non nasconde l’amarezza per l’esito del voto alle Elezioni R3gionali in Calabria. “È stata una sconfitta netta che impone una riflessione seria e collettiva nel centrosinistra”, ha detto, riconoscendo a Pasquale Tridico “l’impegno, la signorilità e la capacità di offrire un progetto alternativo per la Calabria”.

È un passaggio non secondario. Il sindaco, che nel corso della campagna elettorale si è mosso in equilibrio tra il civismo e l’appartenenza politica, sembra voler restituire dignità a una coalizione provata, ma ancora viva. “Abbiamo condotto una campagna tra la gente, non nei palazzi”, ha ricordato, sottolineando la distanza da certi meccanismi interni al Pd e da logiche di apparato che continuano a pesare sul partito.

La scelta di restare non è solo amministrativa, ma strategica. Falcomatà punta a chiudere in modo ordinato un ciclo di dodici anni di governo locale, evitando che la transizione si trasformi in una paralisi.
Abbiamo costruito una rete civica e politica – ha detto – che è cresciuta nel tempo, fino al comizio di Piazza De Nava, culmine di un cammino che considero positivo viste le condizioni di partenza”.

Tradotto: Reggio ha conosciuto stabilità dopo stagioni difficili. E ora quella stabilità non può essere messa a rischio da un vuoto di potere.

In fondo, la decisione di Falcomatà è un messaggio politico oltre che amministrativo: la continuità non è conservazione, ma responsabilità.
E in una fase in cui la politica locale spesso si dissolve davanti agli appuntamenti istituzionali, il gesto di restare — in silenzio, senza clamori — diventa la forma più concreta di governo.

Luigi Palamara
Reggio Calabria 9 ottobre 2025

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