Luciano Gerardis: “Civitas, un ponte tra magistratura, scuola e società per ritrovare il senso di comunità”

Luciano Gerardis: “Civitas, un ponte tra magistratura, scuola e società per ritrovare il senso di comunità”
di Luigi Palamara 

Un discorso appassionato sull’impegno civile, la Costituzione e la necessità di ricostruire il legame tra cittadini e istituzioni

> Reggio Calabria, 21 ottobre 2025 — Un intervento intenso, denso di passione civile e di riflessioni profonde sul ruolo delle istituzioni e sul senso della comunità: così è stato accolto l’intervento del dottor Luciano Gerardis, già Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria e fondatore dell’associazione Civitas, in occasione di un incontro promosso dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dall’Università “La Sapienza” di Roma.

La distanza tra cittadini e istituzioni: “Una frattura da colmare”
Gerardis ha ricordato come, nel suo percorso da magistrato e poi da presidente del Tribunale di Reggio Calabria, abbia avvertito una profonda distanza tra la società civile e la magistratura, una diffidenza radicata nella storia e nella cultura del territorio.

> “Quando andavo nelle scuole – ha raccontato – i ragazzi si stupivano nel vedere un magistrato ‘normale’, con due gambe e due braccia, capace di parlare e di ascoltare. La colpa non era loro, ma nostra: per troppo tempo abbiamo mantenuto un’immagine distaccata, quasi marziale, del giudice come figura separata dal mondo reale.”

Una visione che, secondo Gerardis, ha radici storiche profonde: la Calabria, “ultima provincia dell’impero”, ha vissuto la costruzione dello Stato come un’imposizione esterna, senza sviluppare pienamente un senso di appartenenza collettiva.
“Abbiamo atteso sempre che qualcosa arrivasse dall’alto, senza sentirci protagonisti del nostro destino. È mancata una coscienza civica condivisa, e con essa il senso dello Stato e della comunità”, ha osservato.

La nascita di Civitas: il Palazzo di Giustizia aperto alla città
Da questa riflessione nasce Civitas, esperienza unica nel suo genere in Italia.
“L’idea era semplice ma rivoluzionaria: aprire il Palazzo di Giustizia alla città, farne un luogo di incontro, non di paura. Il potere giudiziario non è un potere, ma un servizio: e il servizio va condiviso”, ha spiegato Gerardis.

Il progetto prese forma con l’iniziativa del “Palazzo di Giustizia Aperto”: ogni sabato, tribunali, forze dell’ordine, volontariato e scuole si incontravano per mostrare concretamente cosa significa servire la collettività.
Polizia scientifica, carabinieri, Guardia di Finanza e decine di associazioni sociali parteciparono gratuitamente, presentando attività, laboratori e dimostrazioni pratiche.

> “Fu un successo straordinario. Arrivarono migliaia di studenti. Le aule di udienza divennero spazi di incontro, le associazioni dialogavano con i ragazzi, i cittadini scoprivano che la giustizia è al loro servizio.”

La Costituzione come bussola morale
Nel cuore dell’intervento, Gerardis ha richiamato con forza il valore della Costituzione italiana, “una delle più belle del mondo”, frutto di una stagione irripetibile di passione civile e intelligenza collettiva.

> “Oggi qualcuno vorrebbe cambiarla con leggerezza, senza un dibattito serio. Ma i principi fondamentali non vanno toccati. Sono patrimonio universale, e al centro c’è la solidarietà: il dovere che ciascuno ha verso gli altri, non solo verso i cittadini, ma verso gli esseri umani.”

È proprio da questo spirito costituzionale che Civitas trae la sua ispirazione: un progetto educativo, formativo e umano che mira a trasmettere ai giovani il senso del servizio e della partecipazione.

Le esperienze di Civitas: reti, scuole e “stanze delle emozioni”
In quattordici anni di attività, Civitas ha costruito una rete capillare di scuole, associazioni e istituzioni, diventando un laboratorio di cittadinanza attiva.
Tra le iniziative più significative, Gerardis ha ricordato la “stanza delle emozioni”, creata in molte scuole della provincia per offrire ai ragazzi uno spazio di ascolto e di sostegno psicologico.

> “In quelle stanze i ragazzi trovano un luogo per parlare, per essere ascoltati, per non sentirsi soli. La solitudine uccide più dell’indifferenza: condividere i problemi significa già iniziare a risolverli.”

Ogni anno, le scuole partecipano a percorsi tematici legati ai valori costituzionali, alla legalità, alla solidarietà e all’inclusione. I ragazzi si esprimono liberamente attraverso video, disegni, rappresentazioni teatrali e progetti creativi.
“Abbiamo scoperto che i giovani hanno un’enorme capacità di immaginare e costruire. Basta dar loro fiducia”, ha sottolineato Gerardis.

Civitas 2025: linguaggio, rispetto e tolleranza
Per il quattordicesimo anno di attività, Civitas ha scelto come filo conduttore “Linguaggio, rispetto e tolleranza”, coinvolgendo scuole, università e l’Accademia di Belle Arti.
Il percorso culminerà il 2 giugno 2025, in occasione dell’80° anniversario della Repubblica Italiana, con una grande Notte Bianca di Civitas, promossa con il sostegno della Prefettura di Reggio Calabria.

> “Sarà una festa della collettività, un modo per far sentire Reggio Calabria parte viva della Repubblica, città inclusiva e solidale, capace di guardare avanti insieme”, ha annunciato.

“I ragazzi non sono il problema: lo siamo noi adulti”
Nella parte conclusiva del suo intervento, Gerardis ha rivolto un appello accorato al mondo della scuola e agli adulti in generale:

> “I ragazzi non sono il problema. I problemi siamo noi, che non sappiamo più dare l’esempio. Viviamo in un modello culturale distorto, dove conta solo essere primi, belli, vincenti. Dobbiamo tornare a insegnare il valore della comunità, dell’umanità, del servizio.”

Un messaggio che resta
Con voce ferma ma commossa, Gerardis ha chiuso ricordando la missione profonda di Civitas:

> “Dobbiamo recuperare il senso dell’essere umani e del servizio. Solo così potremo ridare alla nostra città e al nostro Paese la dignità di una vera comunità civile.”

Un messaggio che, come il progetto Civitas stesso, continua a seminare speranza e consapevolezza nel cuore delle nuove generazioni.

Luigi Palamara 
Reggio Calabria 21 ottobre 2025

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