Popolo e Governo: la frattura mortale della democrazia

Popolo e Governo: la frattura mortale della democrazia
L'Editoriale di Luigi Palamara


Spesso si confonde il popolo con il governo. È un errore antico, ma oggi costa caro. Perché non c’è niente di più pericoloso che scambiare il volto di chi comanda con quello di chi subisce.

In Italia, il popolo non governa: subisce. Subisce le scelte, le menzogne, le posture ideologiche di chi, in nome suo, parla senza ascoltare. È una maggioranza silenziosa, quella italiana. Una maggioranza che non ha scelto, ma paga. Paga in dignità, paga in rappresentanza, paga in verità.

E poi succede che, in mezzo alle macerie di Gaza, alcuni ragazzi sventolino due bandiere: la loro, palestinese, e la nostra, italiana. Ringraziano un Paese che – a loro dire – li comprende, li sostiene, li sente fratelli. E non è un’illusione. Perché è vero: la maggioranza degli italiani è contro questa guerra che dilania innocenti e cancella futuro. Lo dicono nelle piazze, nei bar, nelle università. Lo dicono con la rabbia civile di chi non sopporta più di essere scambiato per complice.

Ma il governo è altro.
Altra voce, altra lingua, altra coscienza. Parla di equilibri, alleanze, interessi. Parla come se la vita umana fosse un dettaglio geopolitico.

Ecco il vulnus, la ferita che si allarga nella carne della nostra democrazia: la distanza tra chi decide e chi vive le conseguenze. È una distanza che non è più solo politica, ma morale. Una distanza che uccide il senso stesso del patto democratico, dove il potere dovrebbe nascere dal basso e non calare dall’alto come un decreto divino.

Quando il popolo non si riconosce più nei suoi governanti, la democrazia non è più tale. È un simulacro, un corpo senz’anima. E ogni bandiera che sventola, da Gaza a Roma, ricorda a chi vuole vedere che l’Italia del popolo e l’Italia del potere non coincidono più.

E forse non lo faranno mai più, finché chi comanda continuerà a scambiare il consenso per obbedienza, e il silenzio per assenso.

Luigi Palamara Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria 10 ottobre 2025

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@luigi.palamara Popolo e Governo: la frattura mortale della democrazia L'Editoriale di Luigi Palamara Spesso si confonde il popolo con il governo. È un errore antico, ma oggi costa caro. Perché non c’è niente di più pericoloso che scambiare il volto di chi comanda con quello di chi subisce. In Italia, il popolo non governa: subisce. Subisce le scelte, le menzogne, le posture ideologiche di chi, in nome suo, parla senza ascoltare. È una maggioranza silenziosa, quella italiana. Una maggioranza che non ha scelto, ma paga. Paga in dignità, paga in rappresentanza, paga in verità. E poi succede che, in mezzo alle macerie di Gaza, alcuni ragazzi sventolino due bandiere: la loro, palestinese, e la nostra, italiana. Ringraziano un Paese che – a loro dire – li comprende, li sostiene, li sente fratelli. E non è un’illusione. Perché è vero: la maggioranza degli italiani è contro questa guerra che dilania innocenti e cancella futuro. Lo dicono nelle piazze, nei bar, nelle università. Lo dicono con la rabbia civile di chi non sopporta più di essere scambiato per complice. Ma il governo è altro. Altra voce, altra lingua, altra coscienza. Parla di equilibri, alleanze, interessi. Parla come se la vita umana fosse un dettaglio geopolitico. Ecco il vulnus, la ferita che si allarga nella carne della nostra democrazia: la distanza tra chi decide e chi vive le conseguenze. È una distanza che non è più solo politica, ma morale. Una distanza che uccide il senso stesso del patto democratico, dove il potere dovrebbe nascere dal basso e non calare dall’alto come un decreto divino. Quando il popolo non si riconosce più nei suoi governanti, la democrazia non è più tale. È un simulacro, un corpo senz’anima. E ogni bandiera che sventola, da Gaza a Roma, ricorda a chi vuole vedere che l’Italia del popolo e l’Italia del potere non coincidono più. E forse non lo faranno mai più, finché chi comanda continuerà a scambiare il consenso per obbedienza, e il silenzio per assenso. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 10 ottobre 2025 #italia #gaza #palestina #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara

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