Caso contatori idrici a Reggio Calabria: propaganda o tutela dell’interesse pubblico?
Editoriale di Luigi Palamara
Nel dibattito acceso che si è sviluppato attorno alla gestione del servizio idrico a Reggio Calabria, l’intervento dell’on. Marco Rizzo si distingue per i toni roboanti e l’enfasi moralistica. Dichiarazioni che, pur cercando di camuffarsi da difesa dei cittadini, appaiono piuttosto come un esercizio di propaganda politica, veicolata in modo unilaterale e con intenti marcatamente strumentali.
Rizzo si autoproclama difensore della legalità e della trasparenza, ma la sua narrazione è parziale, squilibrata, e troppo spesso priva di quella profondità analitica che dovrebbe guidare chi ricopre un ruolo parlamentare. Dietro la retorica del “non lasceremo soli i cittadini” si cela l’atteggiamento tipico di chi approfitta delle falle amministrative per salire su un palcoscenico e recitare il consueto copione da tribuno del popolo, senza assumersi il peso di una proposta concreta o di una visione sistemica.
È evidente che la gestione dell’acqua pubblica meriti la massima attenzione. La denuncia del Professore di Educazione Fisica Simone Veronese, dettagliata e inviata alle autorità competenti – dal Prefetto alla Corte dei Conti fino alla Procura – solleva questioni che richiedono accertamenti puntuali e risposte istituzionali rigorose. Tuttavia, è altrettanto doveroso ricordare che nei confronti dello stesso Veronese risultano atti di querela da parte dell’Amministrazione comunale, la quale contesta alcune delle sue affermazioni. Proprio per questo, nell’interesse della città e dei suoi cittadini, è essenziale attendere il corso della giustizia, evitando ogni forma di strumentalizzazione politica preventiva o giudizio sommario.
In uno Stato di diritto, non spetta né all’opinione pubblica né tantomeno a chi ambisce a rappresentarla, stabilire colpe e responsabilità prima che lo facciano le autorità preposte. È compito della magistratura – contabile, amministrativa e penale – fare chiarezza. Ed è compito della politica, se vuole essere credibile, rispettarne i tempi, senza alimentare un clima di sospetto generalizzato e senza trasformare le aule istituzionali in palcoscenici mediatici.
La città di Reggio Calabria ha bisogno di verità, non di slogan. Di rigore amministrativo, non di proclami. Di azione concreta, non di esternazioni episodiche e vuote. L’on. Rizzo, in questo frangente, sembra più interessato a cavalcare l’indignazione che a contribuire responsabilmente alla soluzione del problema. La sua voce, per quanto alta, non colma il vuoto di contenuti. E la città, oggi più che mai, ha bisogno di competenza, equilibrio e rispetto delle istituzioni, non di protagonismi effimeri.
Luigi Palamara
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@luigi.palamara Caso contatori idrici a Reggio Calabria: propaganda o tutela dell’interesse pubblico? Editoriale di Luigi Palamara Nel dibattito acceso che si è sviluppato attorno alla gestione del servizio idrico a Reggio Calabria, l’intervento dell’on. Marco Rizzo si distingue per i toni roboanti e l’enfasi moralistica. Dichiarazioni che, pur cercando di camuffarsi da difesa dei cittadini, appaiono piuttosto come un esercizio di propaganda politica, veicolata in modo unilaterale e con intenti marcatamente strumentali. Rizzo si autoproclama difensore della legalità e della trasparenza, ma la sua narrazione è parziale, squilibrata, e troppo spesso priva di quella profondità analitica che dovrebbe guidare chi ricopre un ruolo parlamentare. Dietro la retorica del “non lasceremo soli i cittadini” si cela l’atteggiamento tipico di chi approfitta delle falle amministrative per salire su un palcoscenico e recitare il consueto copione da tribuno del popolo, senza assumersi il peso di una proposta concreta o di una visione sistemica. È evidente che la gestione dell’acqua pubblica meriti la massima attenzione. La denuncia del Professore di Educazione Fisica Simone Veronese, dettagliata e inviata alle autorità competenti – dal Prefetto alla Corte dei Conti fino alla Procura – solleva questioni che richiedono accertamenti puntuali e risposte istituzionali rigorose. Tuttavia, è altrettanto doveroso ricordare che nei confronti dello stesso Veronese risultano atti di querela da parte dell’Amministrazione comunale, la quale contesta alcune delle sue affermazioni. Proprio per questo, nell’interesse della città e dei suoi cittadini, è essenziale attendere il corso della giustizia, evitando ogni forma di strumentalizzazione politica preventiva o giudizio sommario. In uno Stato di diritto, non spetta né all’opinione pubblica né tantomeno a chi ambisce a rappresentarla, stabilire colpe e responsabilità prima che lo facciano le autorità preposte. È compito della magistratura – contabile, amministrativa e penale – fare chiarezza. Ed è compito della politica, se vuole essere credibile, rispettarne i tempi, senza alimentare un clima di sospetto generalizzato e senza trasformare le aule istituzionali in palcoscenici mediatici. La città di Reggio Calabria ha bisogno di verità, non di slogan. Di rigore amministrativo, non di proclami. Di azione concreta, non di esternazioni episodiche e vuote. L’on. Rizzo, in questo frangente, sembra più interessato a cavalcare l’indignazione che a contribuire responsabilmente alla soluzione del problema. La sua voce, per quanto alta, non colma il vuoto di contenuti. E la città, oggi più che mai, ha bisogno di competenza, equilibrio e rispetto delle istituzioni, non di protagonismi effimeri. Luigi Palamara Tutti I diritti riservati #reggiocalabria #marcorizzo #luigipalamara #palamaraluigi #luispal #luipal #lupa #editoriale ♬ suono originale - Luigi Palamara
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