Traditi dalla Kiss Cam: cronaca di un amore aziendale ai tempi del capitalismo virale
Editoriale di Luigi Palamara
C'è stato un tempo in cui i tradimenti avvenivano dietro tende spesse, in camere d’albergo con nomi finti sul registro, e le mogli scoprivano tutto solo leggendo lettere dimenticate o sentendo il profumo di un corpo che non era il loro. Poi è arrivata la Kiss Cam. E oggi, a sbatterti fuori da casa, non è più una detective privata o una telefonata anonima, ma uno zoom in HD proiettato su maxischermo con sottofondo musicale dei Coldplay.
Il protagonista? Non un attore, non un cantante, non un calciatore. Ma un CEO. Un “amministratore delegato” – come li chiamavamo quando ancora non si pensava che il titolo in inglese facesse sembrare meno volgari i loro stipendi. Il suo nome è Andy Byron, e alla sinistra del palco – e alla destra del suo destino – c’era Kristin Cabot, non una stagista, non un’avventuriera, ma la responsabile delle Risorse Umane della sua stessa azienda, la Astronomer. Dove probabilmente un tempo si firmavano policy contro le relazioni interne.
Le immagini parlano chiaro: lui e lei avvinghiati in un abbraccio abbastanza tenero da far sospettare tenerezza, ma abbastanza impacciato da far sospettare altro. La telecamera indugia, il pubblico ride, Chris Martin commenta – tra l’ingenuo e il cinico – “O stanno avendo una relazione segreta o sono molto timidi.” Nessuno ride più. Lei arrossisce. Lui si accartoccia a terra. E i social, famelici, divorano la scena come uno squalo un bagnante inesperto.
Ora, in un mondo normale – diciamo, pre-Instagram – tutto questo sarebbe finito lì, con qualche pettegolezzo in ufficio e un richiamo formale da parte del consiglio di amministrazione. Ma nel mondo in cui ogni bacio è una breaking news e ogni sguardo diventa una GIF, la vicenda ha avuto una coda velenosa. La moglie del CEO – fino a ieri “Kerrigan Byron” – ha tolto il doppio cognome, come si stacca un anello prima di un volo in solitaria. Il divorzio, dicono, comincia con un click. E forse anche un licenziamento.
Ma la domanda vera non è se abbiano una relazione. La domanda è: che tipo di società abbiamo costruito se la distruzione di una famiglia, il disfacimento della reputazione, e la crisi interna di una multinazionale possono scaturire da un bacio rubato sullo schermo di un concerto? Se Byron e Cabot fossero stati timidi davvero, come dice Chris Martin, oggi dormirebbero ancora accanto ai rispettivi coniugi.
E invece no. In un mondo in cui ogni verità viene filmata e ogni imbarazzo diventa spettacolo, la Kiss Cam è la nuova inquisizione. Nessuno si salva. Nemmeno i CEO.
Luigi Palamara
#kisscam
#coldplay
#amanti
@luigi.palamara Traditi dalla Kiss Cam: cronaca di un amore aziendale ai tempi del capitalismo virale” Editoeiale di Luigi Palamara C'è stato un tempo in cui i tradimenti avvenivano dietro tende spesse, in camere d’albergo con nomi finti sul registro, e le mogli scoprivano tutto solo leggendo lettere dimenticate o sentendo il profumo di un corpo che non era il loro. Poi è arrivata la Kiss Cam. E oggi, a sbatterti fuori da casa, non è più una detective privata o una telefonata anonima, ma uno zoom in HD proiettato su maxischermo con sottofondo musicale dei Coldplay. Il protagonista? Non un attore, non un cantante, non un calciatore. Ma un CEO. Un “amministratore delegato” – come li chiamavamo quando ancora non si pensava che il titolo in inglese facesse sembrare meno volgari i loro stipendi. Il suo nome è Andy Byron, e alla sinistra del palco – e alla destra del suo destino – c’era Kristin Cabot, non una stagista, non un’avventuriera, ma la responsabile delle Risorse Umane della sua stessa azienda, la Astronomer. Dove probabilmente un tempo si firmavano policy contro le relazioni interne. Le immagini parlano chiaro: lui e lei avvinghiati in un abbraccio abbastanza tenero da far sospettare tenerezza, ma abbastanza impacciato da far sospettare altro. La telecamera indugia, il pubblico ride, Chris Martin commenta – tra l’ingenuo e il cinico – “O stanno avendo una relazione segreta o sono molto timidi.” Nessuno ride più. Lei arrossisce. Lui si accartoccia a terra. E i social, famelici, divorano la scena come uno squalo un bagnante inesperto. Ora, in un mondo normale – diciamo, pre-Instagram – tutto questo sarebbe finito lì, con qualche pettegolezzo in ufficio e un richiamo formale da parte del consiglio di amministrazione. Ma nel mondo in cui ogni bacio è una breaking news e ogni sguardo diventa una GIF, la vicenda ha avuto una coda velenosa. La moglie del CEO – fino a ieri “Kerrigan Byron” – ha tolto il doppio cognome, come si stacca un anello prima di un volo in solitaria. Il divorzio, dicono, comincia con un click. E forse anche un licenziamento. Ma la domanda vera non è se abbiano una relazione. La domanda è: che tipo di società abbiamo costruito se la distruzione di una famiglia, il disfacimento della reputazione, e la crisi interna di una multinazionale possono scaturire da un bacio rubato sullo schermo di un concerto? Se Byron e Cabot fossero stati timidi davvero, come dice Chris Martin, oggi dormirebbero ancora accanto ai rispettivi coniugi. E invece no. In un mondo in cui ogni verità viene filmata e ogni imbarazzo diventa spettacolo, la Kiss Cam è la nuova inquisizione. Nessuno si salva. Nemmeno i CEO. Luigi Palamara #kisscam #coldplay #amanti ♬ suono originale - Luigi Palamara
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