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Avete rubato la devozione ... e l'avete pure rotta.

Avete rubato la devozione ... e l'avete pure rotta.

L'Editoriale di Luigi Palamara


Il dolore è un maestro crudele, ma sincero. È lui che mi ha scorticato gli occhi e mi ha costretto a vedere, finalmente, quello che siete: poca cosa. Polvere travestita da sostanza.

Avete tentato in ogni modo di piegarmi, di farmi sentire piccolo. Credevate di schiacciarmi sotto il peso della vostra prepotenza da quattro soldi. E invece avete fatto il contrario: mi avete regalato lucidità, forza, memoria. Avete dato fiato ai miei talenti, che già erano il frutto del sacrificio e della devozione dei miei genitori, di quella generazione che sapeva rispettare la fatica e le tradizioni.

Voi no. Voi siete la caricatura di uomini e donne. Becchini di un paese che non avete mai amato. Portatori di sventura in luoghi che avreste dovuto proteggere, coltivare, curare come si fa con un figlio. Ma vi siete limitati a seppellirli, con la vostra indifferenza e con la vostra mediocrità.

Sempre pronti a colpire chi vale più di voi, non per giustizia ma per invidia. Sempre con la smania di sentirvi grandi, senza esserlo mai stati. Parassiti: ecco la vostra vera natura. Non costruttori, non innovatori, non custodi. Solo sopravvissuti senza arte né parte.

La mia generazione aveva devozione. Coccolava le persone, custodiva i luoghi, onorava i sacrifici. Voi invece la devozione l’avete rubata, come mi ricordava mio padre Peppino. Solo ora ne comprendo il senso: avete spento la fiamma che teneva insieme la comunità, avete profanato quel legame invisibile che univa la gente alla sua terra.

Ed è per questo che non meritate pietà né considerazione. Soltanto disprezzo. Perché state mortificando la memoria dei nostri padri e il futuro dei nostri figli.

E allora sia chiaro: non sarò io a piangere sulla vostra decadenza. L’avete scelta, l’avete coltivata, ve la siete meritata. Io continuerò a camminare dritto, con il passo di chi porta dentro la devozione che voi avete tradito.

E voi, poveretti, resterete lì: nani che si credono giganti, intenti a scavare fosse che finiranno per inghiottire solo voi.

Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Roccaforte del Greco 24 agosto 2025

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