Cancellare senza rancore chi non vale nulla

Cancellare senza rancore chi non vale nulla
L'Editoriale di Luigi Palamara


Esiste un tempo che merita rispetto e un tempo che va lasciato cadere, come le foglie secche che il vento trascina via dalle strade del paese. Non è un capriccio, né una filosofia da salotto: è la condizione minima per difendere la propria dignità. Perché la vita non si regge sui rumori vuoti, ma sulla sostanza silenziosa di chi sa costruire.

I chiacchieroni di circostanza non sono soltanto inutili: sono veleno lento, che corrode l’animo e il tempo. Ti lasciano più solo di prima, e più povero. Meglio voltare le spalle, e senza neppure il peso dell’odio. Non meritano rancore, perché non hanno mai avuto consistenza: sono ombre che non hanno lasciato impronta.

E c’è da diffidare ancor di più di chi si lascia rappresentare da questa gente: perché il volto di un popolo, o di una comunità, si misura anche dai suoi delegati. E quando il capo si consegna ai chiacchieroni, inevitabilmente il corpo marcisce con lui. Il pesce, lo sappiamo, puzza dalla testa.

Perciò il gesto più onesto resta il più semplice: tagliare corto, non lasciarsi trascinare nel nulla. Dir loro che valgono zero e continuare oltre, in silenzio, con passo fermo. Perché il tempo vero non tollera sprechi, e la vita, quella degna di essere vissuta, appartiene solo a chi sa liberarsi dai perditempo.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati
Reggio Calabria, 17 settembre 2025

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