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Calabria dal 5 luglio parte il saldo del buon senso

Calabria dal 5 luglio parte il saldo del buon senso
di Luigi Palamara


Inizia il 5 luglio 2025, in Calabria, la stagione dei saldi estivi. E come ogni estate che si rispetti, tornano gli sconti, le vetrine addobbate a festa, le corse all’occasione imperdibile. Una scena già vista, si dirà. Ma guai a sottovalutarla: sotto il chiasso dei cartellini rossi si nasconde qualcosa che vale la pena osservare con attenzione.

I saldi non sono soltanto una pratica commerciale. Sono, per l’Italia dei piccoli negozi e delle botteghe familiari, un momento di respiro. Di sopravvivenza, se vogliamo dirla tutta. E in un Paese dove la parola “commercio” è ormai ridotta a sottospecie di “e-commerce”, e “negozio” sembra sinonimo di “magazzino Amazon”, il fatto che si torni a parlare di acquisti nei centri cittadini è quasi una notizia.

A Vibo Valentia, Confesercenti Fismo lancia la campagna #acquistasottocasa. E già il nome ci restituisce un’Italia che non si trova più facilmente sui notiziari: quella dei vicoli, dei quartieri, delle periferie dimenticate dai grandi capitali e dalle luci della ribalta.
“Acquista in città… trovi passione e qualità”, recita lo slogan. Retorica? Forse. Ma provate a chiederlo a un commerciante che apre la saracinesca ogni mattina con la speranza che qualcuno entri. Per lui, ogni cliente non è un numero, ma una faccia, una storia, una fedeltà.

Non stiamo parlando di filantropia, né di nostalgia. Nessuno è obbligato ad acquistare sotto casa. Ma chi lo fa – e lo fa consapevolmente – compie un gesto che va oltre il portafogli. Dà un segnale. Dice: io ci sono, e questa città è ancora viva.

E qui sta il punto. I saldi non sono un favore che il commercio fa ai cittadini. Sono un appello che i commercianti rivolgono alla loro comunità. Un appello spesso ignorato, sommerso da slogan globali e pacchi consegnati da droni. Ma un appello reale.

Certo, servono regole. E Confesercenti le ricorda: prezzi esposti con chiarezza, pagamenti trasparenti, diritti garantiti. Il minimo sindacale, diremmo, in un Paese che ama complicare anche ciò che dovrebbe essere semplice. Ma la vera regola è una sola: usare il buon senso.

Chi compra con giudizio, chi sceglie con la testa oltre che con gli occhi, difficilmente torna a casa con rimpianti. E chi vende con onestà, oggi più che mai, ha diritto non alla carità, ma alla fiducia.

Questi saldi non salveranno l’economia calabrese, né fermeranno l’avanzata dei colossi digitali. Ma forse salveranno qualcosa di più prezioso: il senso della misura. E, per usare una parola che oggi fa quasi ridere, il senso della comunità.

E allora, buon saldo a tutti. Ma ricordate: sotto casa non si compra solo un vestito. Si compra – quando va bene – un pezzo di civiltà.

Luigi Palamara

#saldi #calabria #5luglio2025

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