Grande Ufficiale, Piccola Memoria: il Fascismo non è un’opinione.
Quando “non c’ero” diventa alibi per l’ambiguità: satira feroce su una dichiarazione che offende la storia, la Repubblica e chi ha combattuto per la libertà. Serve più dignità, meno confusione e qualche ripasso di Costituzione.
Ah, che meraviglia! Una frase così limpida, così cristallina nella sua... confusione epistemologica, che pare scritta da uno Shakespeare sotto effetto di peperoncino calabrese!
E allora immaginatevelo, Eduardo Lamberti Castronuovo, con la fascia tricolore immaginaria da sindaco, il camice della clinica, la penna del giornalista e la medaglia da Grande Ufficiale della Repubblica che luccica al sole come un ciondolo preso alle giostre. Si alza in piedi, davanti a una folla confusa e attenta, e dice con gravità da oracolo di Delfi col microfono di RTV:
> "Il fascismo...
C'è ancora chi dice che è stato bello,
C'è chi dice che è stato brutto.
Io non lo so,
io non c'ero
e non lo posso giudicare ...."
《Eduardo Lamberti Castronuovo
Reggio Calabria 10 giugno 2025》
Ma che poesia! Che ossimoro temporale! Che tombola logica! È come dire:
"La carbonara divide: alcuni dicono che esiste, altri che è buona. Io non so, ero a dieta."
Ma come, caro Eduardo!
Tu sei Grande Ufficiale della Repubblica! Almeno dai un colpo di telefono al "piccolo ufficiale" della storia e fatti aggiornare!
E poi questo "non c’ero"... è la nuova frontiera della neutralità 3.0!
Non c’era neanche Garibaldi quando è nato il Tiramisù, ma nessuno dice:
"L’unificazione d’Italia? Alcuni dicono che fu, altri che fu al pistacchio. Io non so, non c’ero."
È il trionfo dell’indecisione con medaglia al valore!
Un’analisi storica fatta col metodo del "mah", il metodo scientifico del "boh", e la passione ideologica del "chissene"!
Insomma, con questa uscita, Eduardo non ci illumina sul fascismo, ma ci regala un capolavoro di non-posizione con posizione da onorificenza, che nemmeno Eracle in una maratona con Dante e Totò avrebbe potuto concepire!
E allora... applausi! Ma silenziosi, perché non c'eravamo.
Richiesta formale (ma satirica) alle Istituzioni della Repubblica:
Alla luce di quanto espresso pubblicamente dal Dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, con una dichiarazione che banalizza, relativizza e svicola sul giudizio storico e morale del fascismo – ovvero uno dei capitoli più tragici e documentati della nostra Repubblica democratica – si chiede simbolicamente e con tono satirico:
Il ritiro immediato dell’onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, per manifesta inadeguatezza storica, civile e istituzionale.
Non si può, infatti, al contempo ricevere i simboli della democrazia e lanciare coriandoli d’ambiguità su ciò che la democrazia l’ha combattuta col sangue.
Perché non basta “non c’ero”.
Serve esserci. Con la testa, con la storia, e con un minimo di dignità repubblicana.
Satira politica a cura di Luigi Palamara
(Ma che almeno io c’ero. E stavo attento.)
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