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I Social sono uno spazio incredibile... tocca a te renderlo ...credibile.

I Social sono uno spazio incredibile... tocca a te renderlo ...credibile.

L'Editoriale di Luigi Palamara



Un tempo — e non è passato poi molto — un tale Muzzuchelli, amministratore di un gruppo privato, decise di espellermi con quella coda di ironia cinica e satirica che certi uomini credono intelligenza, e che invece non è che un vezzo di presunzione. Cinquemila iscritti, diceva lui, come se il numero fosse una religione, come se il peso di un’anima si misurasse col pallottoliere.

Il tempo ha fatto la sua giustizia silenziosa. In breve, ho superato quei numeri, ho visto crescere il consenso. Ma non posso fingere: il numero conta, eccome se conta. Solo che non basta. La vera discriminante non sta nella quantità, ma nella qualità di ciò che si offre. I numeri sono vento, la sostanza è pietra.

Questa piccola vicenda, marginale eppure esemplare, mi ha insegnato una lezione che vorrei condividere. Ogni atto di superbia è un autogol dello spirito. Ogni arroganza svela l’abisso che scava sotto di sé. Da quell’umiliazione — perché fu tale, e inutile negarlo — ho tratto la disciplina della misericordia: quella di non rispondere col dente avvelenato, ma col dovere di offrire il meglio. Nei contenuti, nei gesti, nella postura di fronte agli altri.

I social — questa piazza virtuale, immensa e rumorosa — sono davvero uno strumento straordinario. Possono essere la più grande agorà democratica del nostro tempo, ma anche il più bieco mercato delle vanità. Dipende da come li si abita. Ciò che conta non è esserci: è rendersi credibili. È qui la parola chiave. Non basta apparire: bisogna pesare. Non basta scrivere: bisogna incidere.

Ed è in questa differenza — tra l’essere e il sembrare, tra il numero e la sostanza — che si decide il destino di chiunque voglia lasciare un segno, per quanto piccolo, nel fiume interminabile della comunicazione.

E allora, lasciamo pure a Muzzuchelli e ai suoi epigoni la conta delle pecorelle. Io non ho tempo da perdere a sfogliare statistiche: preferisco coltivare idee. Perché i numeri passano, si gonfiano e si sgonfiano come bolle di sapone. Le idee restano. E alla fine, credetemi, è con quelle che si fa la differenza. Tutto il resto è rumore.

Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 17 agosto 2025

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