Falcomatà: «La Calabria non arriva a fine mese. Io mi candido per ridarle dignità».
L'intervista in sintesi.
La Calabria è una terra che non riesce più a respirare. Una regione dove metà della popolazione chiede un prestito non per investire, ma per mettere insieme il pranzo con la cena. Dove si muore perché l’ambulanza non arriva in tempo o perché una strada franata ti separa dall’ospedale. È da qui che Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana, parte per spiegare la sua candidatura al Consiglio regionale con il Partito Democratico.
Non usa giri di parole. «Il centrodestra ha fallito – dice –. E i calabresi lo sanno, perché lo vivono sulla propria pelle ogni giorno».
Il peso della storia
Falcomatà si porta dietro un cognome che nella sua città ha il peso di una bandiera. «Questo partito ce l’ho nel sangue, nelle ossa. La mia famiglia fa politica da quasi 80 anni, sempre dalla stessa parte, sempre con le stesse idee. Coerenza, lealtà, convinzione. Quando il partito chiama, noi non ci siamo mai tirati indietro».
Parla così, con il tono di chi non ha bisogno di costruirsi una biografia: la biografia lo ha già fatto lui, con undici anni di sindacatura e una tradizione che lo precede.
Il metodo: niente palchi, solo ascolto
La sua campagna elettorale, assicura, non sarà fatta di passerelle. «Non fotografie patinate, non eventi per dirci che siamo bravi. Ma incontri veri, diretti, di ascolto e confronto. È così che si combatte l’astensionismo».
Un metodo antico, quasi da militante di strada, che oggi suona rivoluzionario: il contatto umano come risposta al cinismo politico.
La città metropolitana senza voce
C’è un punto che Falcomatà martella: le deleghe e i fondi tolti alla Città Metropolitana. «Decine di milioni di euro sottratti. E così restano scoperte le infrastrutture, la mobilità, il welfare, la cultura. Non si può amministrare a mani legate».
Dietro le parole, c’è la rabbia di un sindaco che vede il suo territorio penalizzato da decisioni prese altrove, a Palazzo della Cittadella.
Reggio non si ferma
E se entrerà in Consiglio regionale? «Nessuna paura per Reggio. La consiliatura continuerà fino al 2026, non ci sarà alcun commissariamento. Continuità amministrativa, fino alla fine».
Coppola, il cinema e l’orgoglio
Poi un lampo, quasi un sorriso: la visita di Francis Ford Coppola. «È stato come avere accanto Maradona. L’ho visto sedersi al Teatro Cilea e osservare gli ambienti in silenzio. Immaginava scene, attori, comparse. In quel momento ho capito che stava già scrivendo nella sua testa un pezzo di cinema dentro la nostra città».
È l’orgoglio di una terra che non vuole più essere raccontata solo per ’ndrangheta e miseria, ma che prova a cambiare immagine con le sue bellezze, i suoi palazzi liberty, la sua storia.
La sfida
Falcomatà lo ripete: non è una partita personale. «Conta la squadra, conta riportare il centrosinistra al governo». Ma lo sa anche lui che i riflettori sono puntati sul suo nome. E che da Reggio passa una parte decisiva della partita calabrese.
Luigi Palamara
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Reggio Calabria 10 settembre 2025
@luigi.palamara Falcomatà: «Sempre al fianco dei più deboli con coerenza, convinzione e la forza dei valori di sinistra» Il sindaco di Reggio Calabria tra i candidati presentati oggi dal Pd: «Schlein decisiva. Con Tridico vinceremo. Impegno massimo per il trasferimento delle deleghe alla Città Metropolitana. In questi anni, la Regione ha scelto di sottrarre decine di milioni ai nostri territori» «Ognuno di noi deve sentirsi parte e assumere su di sé un pezzettino di responsabilità in questo percorso. Noi, in questi anni, a Reggio Calabria e in Città Metropolitana, abbiamo messo in campo scelte politiche di sinistra. Lo diciamo con orgoglio, le rivendichiamo perché riguardano l’affermazione del diritto al lavoro stabile, trasparente, mai più precario. Scelte che vanno dal rispetto per l'ambiente alla tutela dei diritti dei più deboli e fragili con un forte investimento sul welfare e sulla cultura». Così, Giuseppe Falcomatà, ha presentato la sua candidatura al Consiglio regionale nell’iniziativa organizzata dal Pd in Piazza Camagna. «Lo facciamo e lo abbiamo fatto – ha spiegato - perché ognuno di noi è portatore di una tradizione valoriale che si trasmette negli anni e che, in qualche modo, fa parte di noi. Io mi sento di appartenere, sempre, alla comunità del Partito Democratico. La storia della mia famiglia è collegata in maniera indissolubile alla sinistra e al Partito Democratico, senza infingimenti, senza dubbi, senza tentennamenti. Questa è la nostra casa. Il nome Falcomatà è collegato a questo simbolo, a questa idea, a questa comunità di valori, a questa visione del mondo». «Credo – ha aggiunto - che tutto questo, in politica, abbia senso e significato tali da rappresentare un valore aggiunto rispetto alla sfida elettorale, ad una battaglia politica al servizio dei cittadini e al servizio dei calabresi». Nel ringraziare i segretari cittadino e metropolitano, Valeria Bonforte e Giuseppe Panetta, Giuseppe Falcomatà ha rivolto un messaggio anche al segretario regionale, Nicola Irto, che in tutti i collegi ha fatto sì che il Pd mettesse in campo le forze migliori, favorendo il rinnovamento nel solco della cultura, della storia e della tradizione del partito ed all'interno di una coalizione finalmente unita e coesa». «E di questo – ha spiegato - ringrazio la nostra segretaria Elly Schlein che, con l'obiettivo di mantenere una coalizione testardamente unitaria, ha riunito il centrosinistra e le forze progressiste in una battaglia contro le destre, ma soprattutto per fornire un'idea di governo alternativa alla Calabria». «Non ho aspettato un attimo – ha detto Falcomatà - quando sia gli amici del Pd, ma anche il presidente Pasquale Tridico hanno favorito un mio ingresso in lista, perché ognuno deve dare il proprio contributo. Lo facciamo naturalmente portando un pezzettino di esperienza, di amministrazione in questi anni e all'interno del programma più vasto che vede la città di Reggio e gli altri comuni dell’area metropolitana accomunati da problematiche come la sanità, l'ambiente, il lavoro, i trasporti e la mobilità. Ci sono, poi, degli aspetti che sono peculiari del nostro territorio metropolitano. Noi porteremo in Consiglio regionale la battaglia sull'assegnazione delle funzioni e delle deleghe alla Città Metropolitana considerato quella che, oggi, viviamo in una Regione straniera, una Regione sorda, ma soprattutto una Regione che non rispetta le regole e le leggi dello Stato». «Assegnare le funzioni e le deleghe alla Città Metropolitana – ha concluso Giuseppe Falcomatà - significa riconoscerle ai cittadini, non a una singola amministrazione. Soprattutto, significa assegnare le risorse per esercitarle quelle deleghe e quelle funzioni. Per questo, il nostro territorio ha subito un furto di decine di milioni di euro e noi dobbiamo porvi fine. Sono sicuro che lo faremo, dal 7 ottobre, con Pasquale Tridico presidente e tutto il centrosinistra alla guida della Regione». #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #politica #elezioni #calabria ♬ suono originale - Luigi Palamara
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