La Credibilità, questa antica virtù

La Credibilità, questa antica virtù
L'Editoriale di Luigi Palamara


I numeri contano, eccome se contano. Sono la misura, il termometro di un lavoro che arriva, che colpisce, che interessa. Ma non bastano. Non bastano mai.
Perché nel mestiere di chi fa informazione — e dunque, in qualche modo, di chi si assume la responsabilità di raccontare il mondo — l’unica vera moneta di scambio è la credibilità.
Senza quella, puoi avere anche un esercito di lettori, ma resterai un imbonitore da piazza.

E allora sì, superare i dieci milioni di lettori ogni mese è un traguardo che gratifica. Significa che ciò che scrivo, che ciò che faccio, trova un’eco. Che qualcosa arriva, tocca, convince. Ma più dei numeri, a me interessa la sostanza: la qualità del lavoro e la fiducia di chi mi legge.

È un onore, certo. Ma anche un peso. Perché la credibilità non si eredita, né si compra: si costruisce giorno dopo giorno, con il sudore, con gli errori, con la schiena dritta.
E più cresce, più attira i corvi. Gli stessi che, nell’ombra, rosicano. Che si agitano nella loro mediocrità, tentando in ogni modo di screditare, intimidire, demolire.

Li conosco bene. Ho imparato a riconoscerli dal passo, dallo sguardo, dall’odore dell’invidia.
E confesso: certe volte mi feriscono. Mi tolgono il sonno, mi rovinano le giornate, mi lasciano addosso quel sapore amaro di chi sa di non poter contare sulla lealtà altrui.
Ma poi, come sempre, prevale il fuoco. Quella forza interiore che non so, e forse non voglio, spegnere.

Perché rinunciare, per me, sarebbe morire un po’. E io non sono fatto per morire piano.

Fatevene una ragione, dunque, voi che vivete di astio e di rancore.
Non mi piegherete mai. Non riuscirete a trascinarmi nella vostra palude di mediocrità.

Il giornalista, l’artista — e prima ancora l’uomo — Luigi Palamara continuerà a scrivere, a dipingere, a raccontare.
Continuerà a esprimere se stesso con la penna, con la voce, con i colori e le forme,  con la vita nei suoi gesti quotidiani
Perché questo è.
Piaccia o non piaccia.

Luigi Palamara
Tutti i diritti riservati

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