Reggio, quando la città diventa famiglia: il potere di una felicità condivisa
Editoriale di Luigi Palamara
C’è una frase che, detta tra le righe di un’intervista, riesce a sintetizzare un’intera visione della politica. «La città, in fin dei conti, è una grande famiglia». Parole semplici, quasi disarmanti nella loro ovvietà. Ma oggi, dove la politica è spesso sorda e cieca, suonano rivoluzionarie. Le ha pronunciate Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana, nel corso della presentazione del movimento civico “Rinascita Comune”, il 13 giugno 2025 al Cineteatro Dopolavoro.
E proprio lì, in quel teatro che già dal nome racconta un'epoca che fu — il dopolavoro, la comunità, la piazza — si è riaccesa una fiammella: l’idea che la città non è solo somma di quartieri, burocrazia e polemiche, ma un corpo vivo, una famiglia che gioisce e soffre insieme. Un'utopia? Forse. Ma anche le utopie hanno bisogno di voce.
Il Sindaco ha parlato in modo diretto, quasi confidenziale, toccando temi scottanti: il possibile terzo mandato, la sua visione del futuro, e, con la prudenza di chi sa che le carte vere si giocano più avanti, la sua possibile candidatura alla guida della Regione Calabria.
Non è stato un monologo o un comizio. È stato un racconto. Di città, di ambizione, di appartenenza. E in quel racconto, tra parole misurate e sguardi che cercavano il pubblico più che le telecamere, si è percepita una voglia di riscatto che va oltre la carriera politica.
Reggio è stanca di essere spettatrice della sua stessa storia. Vuole scriverla. E se la politica riesce ancora a far battere un cuore collettivo, allora forse vale la pena ascoltarla, almeno per cinque minuti.
Seguite l’intervista. E commentate. Perché una famiglia vive anche di discussioni.
Luigi Palamara
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@luigi.palamara INTERVISTA A GIUSEPPE FALCOMATÀ SINDACO DI REGGIO CALABRIA E DELLA CITTÀ METROPOLITANA Reggio, quando la città diventa famiglia: il potere di una felicità condivisa Editoriale di Luigi Palamara C’è una frase che, detta tra le righe di un’intervista, riesce a sintetizzare un’intera visione della politica. «La città, in fin dei conti, è una grande famiglia». Parole semplici, quasi disarmanti nella loro ovvietà. Ma oggi, dove la politica è spesso sorda e cieca, suonano rivoluzionarie. Le ha pronunciate Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana, nel corso della presentazione del movimento civico “Rinascita Comune”, il 13 giugno 2025 al Cineteatro Dopolavoro. E proprio lì, in quel teatro che già dal nome racconta un'epoca che fu — il dopolavoro, la comunità, la piazza — si è riaccesa una fiammella: l’idea che la città non è solo somma di quartieri, burocrazia e polemiche, ma un corpo vivo, una famiglia che gioisce e soffre insieme. Un'utopia? Forse. Ma anche le utopie hanno bisogno di voce. Il Sindaco ha parlato in modo diretto, quasi confidenziale, toccando temi scottanti: il possibile terzo mandato, la sua visione del futuro, e, con la prudenza di chi sa che le carte vere si giocano più avanti, la sua possibile candidatura alla guida della Regione Calabria. Non è stato un monologo o un comizio. È stato un racconto. Di città, di ambizione, di appartenenza. E in quel racconto, tra parole misurate e sguardi che cercavano il pubblico più che le telecamere, si è percepita una voglia di riscatto che va oltre la carriera politica. Reggio è stanca di essere spettatrice della sua stessa storia. Vuole scriverla. E se la politica riesce ancora a far battere un cuore collettivo, allora forse vale la pena ascoltarla, almeno per cinque minuti. Seguite l’intervista. E commentate. Perché una famiglia vive anche di discussioni. Luigi Palamara #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #politica #sindaco #editoriale #intervista #luigipalamara #palamaraluigi #luispal #luipal #lupa ♬ suono originale - Luigi Palamara
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