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Reggio Calabria. ONORI della Polizia di Stato al Brigadiere Legrottaglie.

Reggio Calabria. ONORI della Polizia di Stato al Brigadiere Legrottaglie.

Quando il dovere non ha età né paura: l’ultima corsa del Brigadiere Legrottaglie


di Luigi Palamara

Reggio Calabria 13 giugno 2025. C’è un momento, nella vita di una Nazione, in cui il silenzio dovrebbe prevalere sulla retorica, il rispetto sui proclami. È quel momento in cui un servitore dello Stato cade, non per fatalità, ma perché ha scelto – consapevolmente – di esporsi al rischio per proteggere gli altri.

La Polizia di Stato di Reggio Calabria, rende gli ONORI al Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, davanti al Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria in Via Aschenez, scomparso tragicamente nell’adempimento del proprio dovere, a 59 anni, raggiunto da colpi d’arma da fuoco durante un inseguimento nel brindisino.

Un uomo che ha servito lo Stato fino all’ultimo istante della sua vita, correndo verso il pericolo, non per incoscienza, ma per convinzione. Non per istinto, ma per missione. Non per gloria, ma per dovere.

L’etica del servizio, il peso del silenzio

Carlo Legrottaglie non è morto solo per arrestare un criminale. È morto per una causa più grande: la sicurezza di tutti noi. Esistono uomini che danno senso al mondo proprio perché vivono una passione etica radicale, che li spinge ad agire anche quando non sono osservati. Legrottaglie era uno di questi.

Aveva 59 anni. Era a un passo dalla pensione, da una vita più tranquilla. Eppure, era lì, in strada, a inseguire il male. Non ha delegato, non si è tirato indietro. Non ha chiesto sconti all’età o alla stanchezza. Ha fatto ciò che sentiva giusto fare.

La vera Italia non sta nei talk show né nei social, ma in questi uomini in divisa, dimenticati finché vivi, celebrati solo dopo morti.

Da onore a responsabilità

Onorare Legrottaglie significa oggi molto più che piegare una bandiera. Significa interrogarci. Perché un uomo dello Stato deve ancora morire per fare il suo lavoro? Perché chi ci difende continua a farlo in condizioni spesso inadeguate, tra armi che mancano e leggi che non proteggono?

Non bastano gli elogi postumi. Non bastano le frasi sui manifesti. Occorre verità. Occorre uno Stato che tuteli chi lo rappresenta in strada, ogni giorno, a costo della vita.
E serve una cultura collettiva che riconosca nel sacrificio non solo un lutto, ma un monito morale.

Un pensiero che non basta

Un pensiero alla sua famiglia. Ma che sia pensiero concreto, non solo parole: sostegno, presenza, riconoscimento. Una famiglia che ha perso non solo un padre, un marito, un fratello, ma una certezza quotidiana, un affetto fondato sulla dedizione assoluta.

E allora oggi ci si impone il silenzio. Ma domani – e nei giorni dopo – dovrà parlarsi di riforme, tutele, investimenti. Perché nessun altro Legrottaglie debba inseguire il pericolo con mezzi inadeguati e spalle scoperte.

Carlo Legrottaglie è morto per lo Stato. Ora lo Stato deve vivere in suo nome. Con gratitudine. Con giustizia. Con memoria attiva.
Perché il dovere, quando è vissuto fino in fondo, non muore mai davvero.

Luigi Palamara

Video concesso gentilmente e a titolo gratuito dal dottor Antonino Fazio. Grazie

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#poliziadistato

@luigi.palamara Reggio Calabria. ONORI della Polizia di Stato al Brigadiere Legrottaglie. Quando il dovere non ha età né paura: l’ultima corsa del Brigadiere Legrottaglie di Luigi Palamara Reggio Calabria 13 giugno 2025. C’è un momento, nella vita di una Nazione, in cui il silenzio dovrebbe prevalere sulla retorica, il rispetto sui proclami. È quel momento in cui un servitore dello Stato cade, non per fatalità, ma perché ha scelto – consapevolmente – di esporsi al rischio per proteggere gli altri. La Polizia di Stato di Reggio Calabria, rende gli ONORI al Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, davantibal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria in Via Aschenez, scomparso tragicamente nell’adempimento del proprio dovere, a 59 anni, raggiunto da colpi d’arma da fuoco durante un inseguimento nel brindisino. Un uomo che ha servito lo Stato fino all’ultimo istante della sua vita, correndo verso il pericolo, non per incoscienza, ma per convinzione. Non per istinto, ma per missione. Non per gloria, ma per dovere. L’etica del servizio, il peso del silenzio Carlo Legrottaglie non è morto solo per arrestare un criminale. È morto per una causa più grande: la sicurezza di tutti noi. Esistono uomini che danno senso al mondo proprio perché vivono una passione etica radicale, che li spinge ad agire anche quando non sono osservati. Legrottaglie era uno di questi. Aveva 59 anni. Era a un passo dalla pensione, da una vita più tranquilla. Eppure, era lì, in strada, a inseguire il male. Non ha delegato, non si è tirato indietro. Non ha chiesto sconti all’età o alla stanchezza. Ha fatto ciò che sentiva giusto fare. La vera Italia non sta nei talk show né nei social, ma in questi uomini in divisa, dimenticati finché vivi, celebrati solo dopo morti. Da onore a responsabilità Onorare Legrottaglie significa oggi molto più che piegare una bandiera. Significa interrogarci. Perché un uomo dello Stato deve ancora morire per fare il suo lavoro? Perché chi ci difende continua a farlo in condizioni spesso inadeguate, tra armi che mancano e leggi che non proteggono? Non bastano gli elogi postumi. Non bastano le frasi sui manifesti. Occorre verità. Occorre uno Stato che tuteli chi lo rappresenta in strada, ogni giorno, a costo della vita. E serve una cultura collettiva che riconosca nel sacrificio non solo un lutto, ma un monito morale. Un pensiero che non basta Un pensiero alla sua famiglia. Ma che sia pensiero concreto, non solo parole: sostegno, presenza, riconoscimento. Una famiglia che ha perso non solo un padre, un marito, un fratello, ma una certezza quotidiana, un affetto fondato sulla dedizione assoluta. E allora oggi ci si impone il silenzio. Ma domani – e nei giorni dopo – dovrà parlarsi di riforme, tutele, investimenti. Perché nessun altro Legrottaglie debba inseguire il pericolo con mezzi inadeguati e spalle scoperte. Carlo Legrottaglie è morto per lo Stato. Ora lo Stato deve vivere in suo nome. Con gratitudine. Con giustizia. Con memoria attiva. Perché il dovere, quando è vissuto fino in fondo, non muore mai davvero. Luigi Palamara #carabinieri #reggiocalabria #carlolegrottaglie #onori #poliziadistato ♬ suono originale - Luigi Palamara

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