A palazzo San Giorgio il libro “Un'alba nuova”, Falcomatà: «La memoria di una storia che diventa poi patrimonio collettivo»
Oltre al sindaco c'erano diversi rappresentanti dell'Amministrazione comunale alla presentazione del romanzo epistolare scritto da Gabriella Lax e Andrea Puglisi
La Sala dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio ha ospitato la prima presentazione del libro “Un'alba nuova”, scritto dalla giornalista Gabriella Lax e dall'attore, regista e drammaturgo Andrea Puglisi, edito da Castelvecchi. All'evento erano presenti il sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente del Consiglio comunale Enzo Marra, gli assessori Mimmo Battaglia, Lucia Anita Nucera, Giuggi Palmenta, Anna Briante, i consiglieri Frano Barreca, Giovanni Latella e Maria Ranieri.
La presentazione è introdotta e moderata da Katia Colica, scrittrice, drammaturga e giornalista, a seguire gli interventi di Eleonora Scrivo, poeta, scrittrice e attivista e della scrittrice e drammaturga Tiziana Bianca Calabrò che hanno interagito con gli autori.
Il libro richiama la guerra, la follia, l'internamento, le ingiustizie ma anche l'amore, in senso più ampio, e la speranza, nonché il valore salvifico che la scrittura assume per i due protagonisti, Alba e Fortunato. I temi affrontati dunque partendo dal triste anniversario del massacro di Srebrenica e dalla scomparsa di Goffredo Fofi, saggista, giornalista e critico militante dedito agli ultimi hanno compreso la cura delle malattie mentali come superamento delle strutture repressive con la legge Basaglia, l'attualità della guerra, e la scrittura collettiva come esperienza di coesione sociale, ma anche l'importanza dei linguaggi e dell'identità nella scrittura e, nel testo del romanzo, il contrasto straziante tra paesaggio e male degli uomini.
«Ho ascoltato con grande interesse la presentazione – ha evidenziato Falcomatà nel suo intervento - ciò che si è detto e ciò che non si è detto per lasciarci intendere, per incuriosirci rispetto a ciò che andremo incontro leggendo questo libro. Questo intreccio narrativo, questo scambio epistolare ci mette di fronte a un romanzo storico, che è anche una memoria di una storia che diventa poi patrimonio collettivo e ci fa capire che anche le più belle storie, le fortune che la vita porta avanti partono da un errore».
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