In nome della rosa.
Editoriale di Luigi Palamara
Reggio Calabria 16 luglio 2025. In questa città, che ha il mare più bello del mondo e la memoria più corta del quartiere, si è scatenata una nuova crociata. Il pomo della discordia? Un nome. O meglio: un cognome che non si pronuncia abbastanza.
L’Arena dello Stretto, che secondo l’intitolazione ufficiale dovrebbe portare anche il nome di Ciccio Franco, viene spesso chiamata solo “Arena dello Stretto”. Apriti cielo. La piazza si divide, le bacheche social si incendiano, e i soliti permalosi di professione gridano allo scandalo: “È un affronto! È una cancellazione della storia! È un torto alla memoria!”
Come se dire “Arena dello Stretto” anziché “Arena dello Stretto Ciccio Franco” fosse un atto sovversivo, un golpe lessicale.
Ma signori, facciamo i seri.
In questa città nessuno ha mai chiamato la Villa Comunale col nome completo. Nessuno dice “Corso Garibaldi Giuseppe” o “Lungomare Italo Falcomatà spesso si utilizza Via Marina”. I nomi, qui, sono strumenti d’uso, non oggetti da museo. Sono parole che devono scorrere sulla lingua come acqua fresca, non come il bitume della polemica.
Chi insiste nel volerci vedere un’“offesa postuma”, dovrebbe piuttosto interrogarsi su cosa davvero vuol dire ricordare. Perché la memoria non sta in una targa, ma negli atti. Se volete onorare Ciccio Franco, fatelo leggendo la sua storia, discutendola, criticandola, magari anche difendendola. Ma non inchiodandoci a un formalismo che ha più del rito che del rispetto.
E a chi crede che dietro questa semplificazione nominale si celi un disegno ideologico, rispondo con le parole del sindaco Giuseppe Falcomatà, che alla mia domanda è stato netto: “Non credo si voglia offendere la memoria di nessuno. Non facciamo la polemica dove la polemica non esiste.”
Già.
Perché questa città ha bisogno di ponti e non di lapidi, di strade nuove e non di guerre vecchie. E soprattutto, ha bisogno di parole che uniscano, non di nomi da brandire come clave.
Luigi Palamara
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@luigi.palamara In nome della rosa. Editoriale di Luigi Palamara Reggio Calabria 16 luglio 2025. In questa città, che ha il mare più bello del mondo e la memoria più corta del quartiere, si è scatenata una nuova crociata. Il pomo della discordia? Un nome. O meglio: un cognome che non si pronuncia abbastanza. L’Arena dello Stretto, che secondo l’intitolazione ufficiale dovrebbe portare anche il nome di Ciccio Franco, viene spesso chiamata solo “Arena dello Stretto”. Apriti cielo. La piazza si divide, le bacheche social si incendiano, e i soliti permalosi di professione gridano allo scandalo: “È un affronto! È una cancellazione della storia! È un torto alla memoria!” Come se dire “Arena dello Stretto” anziché “Arena dello Stretto Ciccio Franco” fosse un atto sovversivo, un golpe lessicale. Ma signori, facciamo i seri. In questa città nessuno ha mai chiamato la Villa Comunale col nome completo. Nessuno dice “Corso Garibaldi Giuseppe” o “Lungomare Italo Falcomatà spesso si utilizza Via Marina”. I nomi, qui, sono strumenti d’uso, non oggetti da museo. Sono parole che devono scorrere sulla lingua come acqua fresca, non come il bitume della polemica. Chi insiste nel volerci vedere un’“offesa postuma”, dovrebbe piuttosto interrogarsi su cosa davvero vuol dire ricordare. Perché la memoria non sta in una targa, ma negli atti. Se volete onorare Ciccio Franco, fatelo leggendo la sua storia, discutendola, criticandola, magari anche difendendola. Ma non inchiodandoci a un formalismo che ha più del rito che del rispetto. E a chi crede che dietro questa semplificazione nominale si celi un disegno ideologico, rispondo con le parole del sindaco Giuseppe Falcomatà, che alla mia domanda è stato netto: “Non credo si voglia offendere la memoria di nessuno. Non facciamo la polemica dove la polemica non esiste.” Già. Perché questa città ha bisogno di ponti e non di lapidi, di strade nuove e non di guerre vecchie. E soprattutto, ha bisogno di parole che uniscano, non di nomi da brandire come clave. Luigi Palamara #cicciofranco #arenadellostretto #reggiocalabria #giuseppefalcomatà #editoriale #luigipalamara #palamaraluigi #luispal #luipal #lupa ♬ suono originale - Luigi Palamara
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