Editors Choice

3/recent/post-list

Ad Code

 


Italo Bocchino candida Giorgia Meloni al Nobel per l’economia. La satira di CartaStraccia.News

Italo Bocchino candida Giorgia Meloni al Nobel per l’economia.
La satira di CartaStraccia.News
Sì, proprio il Nobel. Quello che di solito danno a gente noiosa tipo Amartya Sen o Krugman, che parlano di disuguaglianze e mercati efficienti. Ma vuoi mettere con Giorgia? Lei sì che ha rivoluzionato il concetto stesso di finanza pubblica! Roba che Keynes, al confronto, pare un venditore di materassi in saldo.

Il suo capolavoro? I BOT cinquantennali.
Una perla! Un colpo di genio! È come proporre una "scampagnata in mongolfiera" per andare a prendere il pane sotto casa. BOT cinquantennali! Sarebbe come dire: "Vi presento mio nonno neonatale." Peccato che i BOT durino 12 mesi, massimo. E lei, invece, intendeva i BTP. Ma anche lì, calma, l’idea non era proprio da festa Nobel: abbiamo già montagne di debito trentennale, e stiamo messi come uno studente fuori corso in lettere antiche che tenta il test di medicina.

Poi c'è la questione dello spread.
Ah, lo spread! Quel numerino che in Italia è come la febbre: se sale, panico; se scende, brindisi. E Giorgia? Ha detto che sotto i 100 punti i nostri titoli diventano più appetibili di quelli tedeschi! Come no. Tipo che se la Panda costa meno della Mercedes, allora la Panda è una supercar. È come dire che se ti abbassi lo stipendio sei più sexy per il mercato del lavoro.

Sulla pressione fiscale poi è proprio poetica.
Ha capito che aumenta, ma non ha ben chiaro che se cresce più del PIL… allora qualcosa non va. È un po’ come se ingrassassi e dicessi: “Sto diventando più sano, perché peso più di prima!” Genio!

Occupazione e disoccupazione?
Una sinfonia di malintesi. Se cala la disoccupazione perché la gente smette di cercare lavoro, per Giorgia è una vittoria. Come dire: “La fila al pronto soccorso è sparita! Evviva!” Sì, perché i malati sono andati via... a piedi.

E poi lei, che da quando aveva 21 anni è lì, tra bilanci, conti pubblici, leggi di stabilità, economia e debiti – come una bambina cresciuta tra le pentole che però dopo 27 anni ancora ti brucia l’acqua.

E infine... Bocchino. L’eroe del giorno.
Che la candida al Nobel.
Con la stessa leggerezza con cui si candiderebbe un barista di paese a capo della NASA.

Avanti così! Prossima tappa: Nobel per la Fisica a chi ha inventato il phon a pedali.
O magari il Nobel per la Pace a chi ha litigato con sé stesso senza insultarsi.

Ma attenzione! Non è ignoranza, è arte!
È come la comicità involontaria di certi film trash: non è brutto, è cult.
E forse sì, se il Nobel un giorno si darà per l’economia immaginaria, per le equazioni della confusione, per il bilancio dei sogni... beh, Giorgia Meloni avrà la standing ovation. Con Bocchino che applaude con entrambe le mani. E magari pure coi piedi.

Che spettacolo, signori.
Altro che spread. Qui ci vuole un applausometro.

Posta un commento

0 Commenti