Ebano e la civiltà che si misura in un sacchetto

Ebano e la civiltà che si misura in un sacchetto
L'Editoriale di Luigi Palamara 

Un gesto che vale più di mille parole, e spesso più di mille leggi: chinarsi a raccogliere ciò che il proprio cane lascia dietro di sé. È un atto di civiltà, di rispetto, di dignità. Non verso gli altri soltanto, ma verso sé stessi e verso quel compagno fedele che, a differenza dell’uomo, non conosce la vergogna né l’arroganza.

Avere un cane non significa solo dargli da mangiare o portarlo a spasso: significa assumersi la responsabilità di due vite — la sua e la propria — davanti alla comunità. Ebbene, quando una donna elegante, distinta, si ferma, prende un sacchetto e pulisce la strada che ha sporcato il suo Ebano, quel gesto vale una lezione di educazione civica che nessuna campagna pubblicitaria saprà mai impartire.

Perché la civiltà, quella vera, non si misura nei proclami, ma in questi piccoli, umili atti di decoro quotidiano.
Ogni volta che vediamo qualcuno voltarsi dall’altra parte, fingendo di non aver visto il “ricordo” lasciato dal suo cane, dovremmo pensare a quella signora e al suo Ebano. Loro non hanno solo lasciato pulita la città: ci hanno ricordato che la libertà non è fare ciò che si vuole, ma rispettare ciò che è di tutti.

E per questo, a loro, va non solo un applauso. Va un inchino.

Luigi Palamara 
Tutti I diritti riservati 

#ebano
#cane
#amico
#rispetto
#luigipalamara

Commenti