La Verità non si addomestica: ritratto di un Giornalista libero

La Verità non si addomestica: ritratto di un Giornalista libero
L'Editoriale di Luigi Palamara 

Spunta sempre qualcuno convinto che il giornalista serva finché compiacente, utile come un coltellino svizzero: pronto all’uso quando fa comodo, da richiudere quando punge. A costoro dico: avete sbagliato indirizzo. Il giornalismo è una cosa seria, un ruolo istituzionale e civile. Le amicizie, i rapporti personali, le confidenze da retrobottega: tutta un’altra faccenda.

Chi trasforma un’analisi, un editoriale, perfino un semplice giudizio, in una questione personale, non ha capito il mestiere. Io rispondo a un solo sovrano: il lettore. E il lettore – intendiamoci – non pretende da me il silenzio, che è la più vile delle complicità. Pretende invece la voce, la schiena dritta, la parola detta quando serve e non quando conviene.

C’è chi crede che quattro strette di mano, due cene di circostanza e qualche sorriso strategico possano sospendere il dovere della verità. E quando scopre che non funziona così, che non con tutti funziona così, resta ferito. Deluso. A volte livido. Ma il problema non è mio: è di chi scambia l’onestà intellettuale per mancanza di cordialità.

Il silenzio non mi appartiene. I condizionamenti mascherati da amicizia, men che meno. È nelle situazioni estreme – lo sappiamo tutti, ma pochi lo ammettono – che affiora il vero pensiero delle persone. Ed è lì che cadono le maschere, una per una, senza bisogno che io le tocchi.

Quanto a quel “pseudo”, avresti potuto risparmiartelo. Ma in fondo, meglio così: si capisce subito da che parte soffia il vento e chi resta in piedi quando tira la burrasca.

Nessuno si illuda di potermi addomesticare. Io sono – e resterò fino all’ultimo rigo che scriverò – un giornalista libero. Il resto è chiacchiera. E la chiacchiera, come sempre, la porta via il primo soffio di verità.

Luigi Palamara 
Tutti i diritti riservati 
Reggio Calabria 19 novembre 2025

N.B. L'immagine a corredo riporta la "discussione" tra un consigliere comunale e il sottoscritto. 

Solo per mia scelta non pubblico il nome.
Almeno per ora.

Commenti