Minoranze di identità sessuale, Briante e Nucera: «Impegno e strategie per la prevenzione della violenza, l’empowerment personale e l’inclusione sociale»
Su questo importante tema si è tenuto un incontro nella sala Monteleone di Palazzo Campanella, con la partecipazione di esperti del settore
Minoranze di identità sessuale: dalla prevenzione della violenza alla promozione dell’empowerment personale e dell’inclusione sociale. Su questo tema si è tenuto un incontro nella sala Monteleone di Palazzo Campanella, con la partecipazione di esperti del settore, tra cui Giovanni Calogero, dirigente formazione continua e ricerca dell’eccellenza dell’ASP di Reggio Calabria, Mirella Giuffrè dell’Agedo, la facilitatrice Alice Malavenda, Michela Calabrò dell’Arcigay, e con la relazione di Luciano Lopopolo. Per l’Amministrazione comunale erano presenti le assessore Anna Briante, con delega alle Pari opportunità, e Lucia Nucera, assessora alle Politiche della famiglia.
«Partendo dalla considerazione che il tema delle differenze di genere non è una questione secondaria – ha sottolineato l’assessora Briante nel suo intervento – ma centrale nella pratica sanitaria quotidiana, va dato merito agli organizzatori per aver voluto, per la prima volta in Calabria, un evento formativo di alto livello. Sovente queste differenze vengono trascurate o sottovalutate, anche a causa di stereotipi culturali, che limitano l’accesso consapevole ai servizi sanitari, la presa in carico e la relazione terapeutica. Oltre agli aspetti clinici, è fondamentale porre attenzione al modo in cui ci si rivolge ai pazienti, alla comunicazione e all’apertura all’ascolto. Non dobbiamo dimenticare che anche il personale sanitario può subire, direttamente o indirettamente, le conseguenze delle disuguaglianze di genere, nella carriera, nella formazione e nella qualità del lavoro. Per questi motivi, formarsi sulle differenze di genere è un atto di responsabilità professionale e civile, affinché la sanità sia davvero centrata sulla persona e si superino pregiudizi inconsapevoli, imparando a riconoscere le differenze e ad agire di conseguenza. Non possiamo pensare che debba essere sempre qualcun altro a migliorare la nostra comunità: ciascuno di noi può e deve farlo nel proprio ambito professionale e nella quotidianità relazionale».
Nel suo contributo, l’assessora Nucera ha evidenziato: «Fare rete è fondamentale per affrontare sfide complesse come la prevenzione della violenza e la promozione dell’inclusione. Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, associazioni e singoli individui possiamo costruire una società più equa e rispettosa. Nessuno può affrontare da solo le problematiche legate alle minoranze di identità sessuale. Il lavoro di rete permette di condividere conoscenze, risorse e buone pratiche, amplificando l’impatto delle nostre azioni e offrendo un supporto più capillare. La sinergia tra ASP, Consiglio Regionale, associazioni come Arcigay e il sostegno di realtà come l’Otto per Mille è un esempio virtuoso di come fare rete possa generare progetti significativi e duraturi per il benessere della comunità. Le scuole rappresentano il luogo privilegiato per seminare i valori dell’inclusione e del rispetto della diversità. Coinvolgerle significa investire nel futuro, educando le nuove generazioni a una cittadinanza consapevole e responsabile. È imperativo che le istituzioni scolastiche diventino spazi sicuri e accoglienti per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro identità sessuale. La prevenzione della violenza inizia proprio tra i banchi di scuola. Portare i temi dell’identità sessuale e dell’inclusione nelle scuole non è solo un atto di civiltà, ma una strategia efficace per contrastare il bullismo e la discriminazione, e favorire il benessere psicofisico di ogni ragazzo e ragazza. Attraverso percorsi educativi mirati e il coinvolgimento degli insegnanti, le scuole possono giocare un ruolo cruciale nel decostruire pregiudizi e nel promuovere una cultura del rispetto che riconosca e valorizzi ogni singola identità»
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