Sanità in Calabria. “Tutto pagato!”: se lo scandalo diventa sistema e la verità un reato
Editoriale di Luigi Palamara
A volte, la verità non fa rumore. Altre volte viene cacciata, esiliata come un corpo estraneo in un organismo che ha deciso di convivere col proprio veleno. In Calabria, dove la sanità non cura ma dissangua, la verità ha un nome e un volto: quello di Santo Gioffrè, medico e scrittore, che ha osato raccontare l'indicibile nel libro “Tutto pagato!”, presentato il 9 luglio 2025 nella sala Perri di Palazzo Alvaro a Reggio Calabria.
Non è un'opera di finzione, né una denuncia sterile: è il resoconto crudo di chi ha visto dall’interno il disastro — e ha pagato il prezzo della sincerità. E come in certi romanzi di Corrado Alvaro, la Calabria ritorna ad essere terra di solitudini e di verità scomode, in cui “la rassegnazione è un vizio antico quanto l'ingiustizia”.
Gioffrè, con stile asciutto e documenti alla mano, mostra non solo lo sfascio, ma il metodo: un sistema che vive di sé stesso, si riproduce, si nutre di complicità trasversali. Tripli pagamenti, fatture gonfiate, debiti inventati e giochi di prestigio contabile sono solo i sintomi visibili di una malattia morale ben più grave: l’impunità trasformata in prassi amministrativa.
Di fronte a un simile scempio “la democrazia, in certi luoghi, è ridotta a un simulacro”, dove lo Stato appare solo per firmare assegni, mai per esigere responsabilità. La sanità calabrese, come la racconta Gioffrè, è un regno abbandonato: senza regole, senza guardiani, senza vergogna.
Eppure, questa denuncia — che si muove come un vento freddo sulle coscienze — trova ascolto. Non tra i soliti potenti, ma tra i cittadini, gli operatori onesti, i medici che resistono. Perché la verità “è una forza che si trasmette da persona a persona, che si aggrega, che costruisce legami”.
La presentazione del libro non è stata solo un evento letterario. È stata un atto civile. Un momento in cui il dolore di una comunità ha incontrato la parola giusta. Una parola che non consola, ma sveglia.
“Tutto pagato”, sì. Ma a carissimo prezzo: quello della salute pubblica, della fiducia, e del futuro.
Il sistema è stato denunciato. Ora resta da vedere chi avrà il coraggio di smontarlo. O se, ancora una volta, chi dice la verità verrà lasciato solo.
Luigi Palamara
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@luigi.palamara Sanità in Calabria. “Tutto pagato!”: se lo scandalo diventa sistema e la verità un reato Editoriale di Luigi Palamara A volte, la verità non fa rumore. Altre volte viene cacciata, esiliata come un corpo estraneo in un organismo che ha deciso di convivere col proprio veleno. In Calabria, dove la sanità non cura ma dissangua, la verità ha un nome e un volto: quello di Santo Gioffrè, medico e scrittore, che ha osato raccontare l'indicibile nel libro “Tutto pagato!”, presentato il 9 luglio 2025 nella sala Perri di Palazzo Alvaro a Reggio Calabria. Non è un'opera di finzione, né una denuncia sterile: è il resoconto crudo di chi ha visto dall’interno il disastro — e ha pagato il prezzo della sincerità. E come in certi romanzi di Corrado Alvaro, la Calabria ritorna ad essere terra di solitudini e di verità scomode, in cui “la rassegnazione è un vizio antico quanto l'ingiustizia”. Gioffrè, con stile asciutto e documenti alla mano, mostra non solo lo sfascio, ma il metodo: un sistema che vive di sé stesso, si riproduce, si nutre di complicità trasversali. Tripli pagamenti, fatture gonfiate, debiti inventati e giochi di prestigio contabile sono solo i sintomi visibili di una malattia morale ben più grave: l’impunità trasformata in prassi amministrativa. Di fronte a un simile scempio “la democrazia, in certi luoghi, è ridotta a un simulacro”, dove lo Stato appare solo per firmare assegni, mai per esigere responsabilità. La sanità calabrese, come la racconta Gioffrè, è un regno abbandonato: senza regole, senza guardiani, senza vergogna. Eppure, questa denuncia — che si muove come un vento freddo sulle coscienze — trova ascolto. Non tra i soliti potenti, ma tra i cittadini, gli operatori onesti, i medici che resistono. Perché la verità “è una forza che si trasmette da persona a persona, che si aggrega, che costruisce legami”. La presentazione del libro non è stata solo un evento letterario. È stata un atto civile. Un momento in cui il dolore di una comunità ha incontrato la parola giusta. Una parola che non consola, ma sveglia. “Tutto pagato”, sì. Ma a carissimo prezzo: quello della salute pubblica, della fiducia, e del futuro. Il sistema è stato denunciato. Ora resta da vedere chi avrà il coraggio di smontarlo. O se, ancora una volta, chi dice la verità verrà lasciato solo. Luigi Palamara #tuttopagato #sanità #calabria #asp #reggiocalabria #libro ♬ suono originale - Luigi Palamara
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