Buon compleanno, don Nino Pangallo.
Ci sono uomini che attraversano la vita degli altri senza lasciare rumore, ma con la traccia silenziosa e profonda di chi porta in sé la verità delle cose semplici. Tu sei tra questi. Sei un prete che conosce la fatica e la gioia delle persone, e nel tuo volto c’è sempre la luce di un sorriso che non cerca di apparire, ma che si offre come pane quotidiano.
Quando ti ho incontrato, la tua parola non era quella di un maestro che insegna dall’alto, ma di un compagno di viaggio che sa ascoltare. È raro, oggi, incontrare chi parla la lingua della semplicità, eppure quella lingua è la più difficile perché richiede cuore sincero. Io l’ho riconosciuta subito in te, e me ne sono sentito onorato, felice come un bambino che ritrova la strada di casa.
Il tuo essere uomo, prete, amico, non si divide in ruoli: è un’unica trama, fatta di gesti quotidiani, di sguardi che comprendono e di quella umanità che non si impara nei libri ma nel vivere accanto agli altri.
Così, oggi che festeggi il tuo compleanno, non ti celebro soltanto come persona, ma come presenza: quella presenza discreta e necessaria che scalda la vita di chi ti incontra. Ed è questo, forse, il dono più grande che puoi lasciare a chi ti è vicino: la certezza che anche nella complessità dei giorni resta sempre uno spazio di luce, aperto dal tuo sorriso.
Luigi Palamara
Reggio Calabria 30 settembre 2025
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