Giuseppe Falcomatà proclamato Consigliere Regionale della Calabria. Falcomatà, l’uomo del giorno e del domani
Giuseppe Falcomatà proclamato Consigliere Regionale della Calabria
Falcomatà, l’uomo del giorno e del domani
L'Editoriale di Luigi Palamara
Reggio Calabria 31 ottobre 2025. C’è chi in politica arriva col fragore dei tamburi, e chi invece con la testarda pazienza del contadino che conosce la terra, la scava, la semina e aspetta. Giuseppe Falcomatà appartiene alla seconda categoria. Oggi, con la proclamazione ufficiale a Consigliere regionale, non è soltanto il “Falcomatà day” — come qualcuno ha voluto battezzarlo con un sorriso — ma il punto di svolta di una storia personale e collettiva: quella di Reggio Calabria, e più in là, della Calabria stessa.
È curioso come la politica, specie in questa nostra Italia meridionale, riesca a ricordare certe commedie all’italiana: intrighi, colpi di scena, porte che si chiudono e si riaprono. Falcomatà, in tutto questo, ha avuto la parte del protagonista che molti volevano relegare a comparsa. Ma, come spesso accade ai protagonisti veri, è tornato in scena. E lo ha fatto col passo misurato di chi non dimentica, ma non si lascia divorare dai rancori.
Quella di Falcomatà non sarà certo una risposta ai suoi detrattori che sino ad oggi speravano con cattiveria di vederlo fuori. Paura? Sì, un mix di paura e di invidia. Ma si sa: chi si espone lo mette in conto. Il ragazzo che a soli 31 anni diventa sindaco, adesso ne ha 11 in più ed è maturo per ulteriori salti di qualità. Basta sapere aspettare e cogliere l’attimo. E Giuseppe Falcomatà ha saputo aspettare, e lo sa bene. Lo ha vissuto sulla sua pelle: la sospensione per due anni, l’aver amministrato al limite del dissesto, per poi uscirne a testa alta.
Perché in politica — quella seria, quella che costruisce e non distrugge — non c’è spazio per le vendette, e tanto meno per i sentimentalismi. Lo sapeva Cavour, lo sapeva De Gasperi: gli uomini passano, le idee restano, ma solo se qualcuno ha il coraggio di portarle avanti. E questo, oggi, è il compito di Falcomatà.
Ora che siede tra gli scranni regionali, dovrà compiere il lavoro più difficile: ricucire, convincere, unire. Le alleanze — quelle vere, non di convenienza — si costruiscono nella fiducia, non nel calcolo. E la Calabria, martoriata com’è da decenni di divisioni e sospetti, ha bisogno proprio di questo: di un ponte, non di un muro.
Falcomatà dovrà cercare amici vecchi e nuovi, riallacciare fili spezzati, perfino sorridere a chi gli ha voltato le spalle. Perché, che piaccia o no, la politica è l’arte del possibile, non del perfetto. È l’arte del compromesso intelligente, non della purezza sterile.
E qui sta la sfida: trasformare una nomina in una missione. Fare della sua voce non un’eco, ma un faro. Reggio e la Calabria hanno fame di uomini di spessore, di visione, di coraggio civile. Falcomatà lo è, e oggi lo sa più che mai: ogni passo che muoverà da qui in avanti sarà giudicato non solo dai suoi elettori, ma da una terra intera che, tra speranze e delusioni, non smette mai di cercare chi la rappresenti davvero.
Oggi è il suo giorno. Domani, vedremo se saprà farne un inizio e non un epilogo.
Luigi Palamara
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Reggio Calabria 31 ottobre 2025
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La dichiarazione di Giuseppe Falcomatà in occasione della Proclamazione:
"E' un grande onore ed al contempo una responsabilità. Ringrazio gli oltre diecimila cittadini che hanno espresso fiducia nei miei confronti. Sono felice di poter proseguire il mio percorso di impegno e di servizio nei confronti del nostro territorio, a partire da oggi nel contesto più ampio della Regione Calabria.
Come ho affermato in campagna elettorale Reggio e l'intera area metropolitana meritano di essere al centro dell'agenda regionale, a cominciare da temi fondanti come quello della sanità, dei trasporti e delle infrastrutture, del welfare e del lavoro, oltre naturalmente alla partita del trasferimento delle funzioni previste dalla legge e per lungo tempo incredibilmente negate.
Su questi temi fonderò il mio impegno all'interno della massima assise regionale, lavorando con i colleghi del Partito Democratico e del centrosinistra, dentro e fuori le istituzioni, per portare le istanze di tutti i calabresi all'interno di Palazzo Campanella."
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