Il PD in stato confusionale e il coraggio che non c’è

Il PD in stato confusionale e il coraggio che non c’è
L'Editoriale di Luigi Palamara 

Ci è voluta l’opposizione – e già questa è una notizia – per smascherare la politica di un Partito Democratico cittadino e regionale ridotto a un perfetto stato confusionale, dove non si distingue più il fine dal mezzo, né l’interesse pubblico da quello privato. È il vecchio vizio dei partiti quando invecchiano male: parlano di rinnovamento, ma nel frattempo lucidano le targhette delle poltrone.

L’intervento del consigliere Giuseppe De Biasi, in Consiglio Comunale il 17 novembre 2025, ha il merito di aver messo il dito nella piaga senza fare sconti. Non ha usato giri di parole – e forse è questo che ha dato fastidio. Ha avuto l’ardire di chiedere ciò che nessuno nella maggioranza ha voluto guardare in faccia: a che serve un documento politico se non è accompagnato da un briciolo di onestà e di coerenza?

Perché, diciamolo brutalmente, non si chiede l’azzeramento di una Giunta per spirito di servizio, ma quando si comincia a litigare sul colore delle sedie della stanza dei bottoni. In Italia, e a Reggio Calabria non fa eccezione, quando un partito entra in crisi la prima cosa che salta non è la linea politica: sono le sedie. Le uniche, pare, che la politica moderna consideri “beni essenziali”.

Ed è qui che affiora quella vena tagliente e ironica che De Biasi, forse senza saperlo, ha evocato: la politica come teatro dell’assurdo, dove si entra per difendere la città e si finisce a contendersi le briciole del potere. Con una maggioranza quella de PD e di Rinascita Comune che, parole sue, tratta il Sindaco come un ufficio di collocamento: immagine feroce, ma efficace. E certamente più vera di molte analisi sociologiche.

Il problema del PD reggino – e aggiungiamo pure quello regionale – è la mancanza di coraggio. Quello di guardarsi allo specchio e dire: “Abbiamo fallito. Andiamo a casa.” Non lo fanno. Non lo faranno. Perché sei mesi in più di mandato, per chi vive la politica come mestiere e non come missione, sono ossigeno. E l’ossigeno, si sa, non lo si butta via.

La domanda finale di De Biasi – e qui il tono diventa quasi un macigno nella sua ironia – resta sospesa come un macigno sulla scrivania del Sindaco: di quale PD stiamo parlando? Quello di Roma che decide senza conoscere? Quello di Bologna che pontifica da lontano? O quello di Reggio e provincia, che dovrebbe essere in prima linea e invece sembra giocare a nascondino?

La risposta, forse, non arriverà. Perché per rispondere bisogna avere una direzione, e per avere una direzione bisogna avere identità. Oggi, il PD locale sembra non avere né l’una né l’altra.

E allora sì, ha ragione l’opposizione: basta documenti scritti con l’inchiostro dell’ambiguità. Servono azioni. Servono scelte. E soprattutto serve dignità politica. Quella che non si compra, non si negozia e non si spaccia per comunicato stampa.

La città aspetta. La politica, invece, tergiversa.
E come sempre, quando la politica esita, la realtà procede senza di lei.

Luigi Palamara 
Tutti i diritti riservati 
Reggio Calabria 17 novembre 2025

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@luigi.palamara Il PD in stato confusionale e il coraggio che non c’è L'Editoriale di Luigi Palamara Ci è voluta l’opposizione – e già questa è una notizia – per smascherare la politica di un Partito Democratico cittadino e regionale ridotto a un perfetto stato confusionale, dove non si distingue più il fine dal mezzo, né l’interesse pubblico da quello privato. È il vecchio vizio dei partiti quando invecchiano male: parlano di rinnovamento, ma nel frattempo lucidano le targhette delle poltrone. L’intervento del consigliere Giuseppe De Biasi, in Consiglio Comunale il 17 novembre 2025, ha il merito di aver messo il dito nella piaga senza fare sconti. Non ha usato giri di parole – e forse è questo che ha dato fastidio. Ha avuto l’ardire di chiedere ciò che nessuno nella maggioranza ha voluto guardare in faccia: a che serve un documento politico se non è accompagnato da un briciolo di onestà e di coerenza? Perché, diciamolo brutalmente, non si chiede l’azzeramento di una Giunta per spirito di servizio, ma quando si comincia a litigare sul colore delle sedie della stanza dei bottoni. In Italia, e a Reggio Calabria non fa eccezione, quando un partito entra in crisi la prima cosa che salta non è la linea politica: sono le sedie. Le uniche, pare, che la politica moderna consideri “beni essenziali”. Ed è qui che affiora quella vena tagliente e ironica che De Biasi, forse senza saperlo, ha evocato: la politica come teatro dell’assurdo, dove si entra per difendere la città e si finisce a contendersi le briciole del potere. Con una maggioranza che, parole sue, tratta il Sindaco come un ufficio di collocamento: immagine feroce, ma efficace. E certamente più vera di molte analisi sociologiche. Il problema del PD reggino – e aggiungiamo pure quello regionale – è la mancanza di coraggio. Quello di guardarsi allo specchio e dire: “Abbiamo fallito. Andiamo a casa.” Non lo fanno. Non lo faranno. Perché sei mesi in più di mandato, per chi vive la politica come mestiere e non come missione, sono ossigeno. E l’ossigeno, si sa, non lo si butta via. La domanda finale di De Biasi – e qui il tono diventa quasi un macigno nella sua ironia – resta sospesa come un macigno sulla scrivania del Sindaco: di quale PD stiamo parlando? Quello di Roma che decide senza conoscere? Quello di Bologna che pontifica da lontano? O quello di Reggio e provincia, che dovrebbe essere in prima linea e invece sembra giocare a nascondino? La risposta, forse, non arriverà. Perché per rispondere bisogna avere una direzione, e per avere una direzione bisogna avere identità. Oggi, il PD locale sembra non avere né l’una né l’altra. E allora sì, ha ragione l’opposizione: basta documenti scritti con l’inchiostro dell’ambiguità. Servono azioni. Servono scelte. E soprattutto serve dignità politica. Quella che non si compra, non si negozia e non si spaccia per comunicato stampa. La città aspetta. La politica, invece, tergiversa. E come sempre, quando la politica esita, la realtà procede senza di lei. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 17 novembre 2025 #giuseppedebiasi #politica #reggiocalabria #editoriale #luigipalamara ♬ suono originale - Luigi Palamara

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