Carta Straccia: due voci, una sfida
Luigi Palamara: Viviamo in tempi in cui la comunicazione si è ridotta a un’arte di bassa cucina: si prende un’idea, la si insaporisce di retorica, si guarnisce di slogan, e la si serve al pubblico come verità.
Arciere: Bugie, Luigi. Chiacchiere da bar travestite da informazione.
Luigi Palamara: Luigi Palamara, “l’Arciere”, ha deciso di non partecipare a questo banchetto. Non vende pubblicità, non insegue click, non si inchina al consenso.
Arciere: E vi avverte: “Piaccia o non piaccia, questo è Carta Straccia”. È una provocazione, e se vi dà fastidio, è perché funziona.
Luigi Palamara: Ogni giorno tenta di sollecitare l’attenzione dei suoi lettori, con un metodo che si fonda sulla costanza. Non sempre riesce, ma prosegue.
Arciere: Perché ha capito che mollare è roba da mediocri. E lui non ci sta.
Luigi Palamara: Qui il dibattito è libero, ma non anarchico: chi insulta viene allontanato, come si farebbe in qualunque salotto civile.
Arciere: E se vi sembra intolleranza, sbagliate stanza. Qui non si tollera la maleducazione, punto.
Luigi Palamara: La politica entra nei suoi testi senza preavviso. Quest’agosto calabrese, ad esempio, è stato dominato dall’agenda di Occhiuto.
Arciere: E lui lo dice. Senza giri di parole, senza paura di nomi e cognomi.
Luigi Palamara: È un lavoro gratuito, che richiede tempo e sacrificio.
Arciere: E che lo rende libero. Libero di dire ciò che pensa e di non inchinarsi a nessuno.
Luigi Palamara: “Carta Straccia” è un titolo che sembra ridicolizzare il contenuto, ma in realtà lo custodisce.
Arciere: Perché non è carta buttata. È carta che graffia.
Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 10 agosto 2025
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@luigi.palamara Carta Straccia: due voci, una sfida Luigi Palamara: Viviamo in tempi in cui la comunicazione si è ridotta a un’arte di bassa cucina: si prende un’idea, la si insaporisce di retorica, si guarnisce di slogan, e la si serve al pubblico come verità. Arciere: Bugie, Luigi. Chiacchiere da bar travestite da informazione. Luigi Palamara: Luigi Palamara, “l’Arciere”, ha deciso di non partecipare a questo banchetto. Non vende pubblicità, non insegue click, non si inchina al consenso. Arciere: E vi avverte: “Piaccia o non piaccia, questo è Carta Straccia”. È una provocazione, e se vi dà fastidio, è perché funziona. Luigi Palamara: Ogni giorno tenta di sollecitare l’attenzione dei suoi lettori, con un metodo che si fonda sulla costanza. Non sempre riesce, ma prosegue. Arciere: Perché ha capito che mollare è roba da mediocri. E lui non ci sta. Luigi Palamara: Qui il dibattito è libero, ma non anarchico: chi insulta viene allontanato, come si farebbe in qualunque salotto civile. Arciere: E se vi sembra intolleranza, sbagliate stanza. Qui non si tollera la maleducazione, punto. Luigi Palamara: La politica entra nei suoi testi senza preavviso. Quest’agosto calabrese, ad esempio, è stato dominato dall’agenda di Occhiuto. Arciere: E lui lo dice. Senza giri di parole, senza paura di nomi e cognomi. Luigi Palamara: È un lavoro gratuito, che richiede tempo e sacrificio. Arciere: E che lo rende libero. Libero di dire ciò che pensa e di non inchinarsi a nessuno. Luigi Palamara: “Carta Straccia” è un titolo che sembra ridicolizzare il contenuto, ma in realtà lo custodisce. Arciere: Perché non è carta buttata. È carta che graffia. Luigi Palamara Tutti i diritti riservati Reggio Calabria 10 agosto 2025 #cartastraccia #luigipalamara #arciere #riflessioni #luispal #luipal #lupa #ellepi ♬ suono originale - Luigi Palamara
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