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Falcomatà all'Ospedale di Polistena: «La sofferenza dei cittadini della Piana è paradigma del disastro della sanità calabrese»

Falcomatà all'Ospedale di Polistena: «La sofferenza dei cittadini della Piana è paradigma del disastro della sanità calabrese»


Visita al nosocomio pianigiano insieme alla segretaria Elly Schlein ed al professor Pasquale Tridico: «Carenza di personale, reparti ingolfati e liste d’attesa chilometriche spingono le persone a rivolgersi ai privati, ad emigrare o a non curarsi più»

«Le enormi criticità dell’Ospedale di Polistena rappresentano il paradigma di una Sanità che, in Calabria, è disastrosa, il vero e più doloroso fallimento della gestione del Governatore e Supercommissario Roberto Occhiuto, destinato a passare alla storia per le dimissioni che hanno congelato la Calabria in ognuno dei suoi gangli vitali». Lo afferma Giuseppe Falcomatà che, insieme alla segretaria del Pd Elly Schlein, al candidato Governatore Pasquale Tridico e al Segretario regionale del Pd Nicola Irto, ha visitato la struttura sanitaria della Piana. «Se, anche a Polistena, qualcosa funziona – ha detto – lo si deve soltanto alla straordinaria passione e all’abnegazione di tanti medici, infermieri e personale sanitario che, come i pazienti, ogni giorno devono fare i conti con una carenza di risorse e strumentazioni ormai cronica, con reparti irrimediabilmente ingolfati, con liste d’attesa chilometriche che spingono centinaia e centinaia di persone a rivolgersi al privato, a lasciare la regione o, nel peggiore dei casi, a smettere di curarsi».

«E’ inaccettabile – afferma Falcomatà – dover attendere fino ad 8 ore per essere ricevuti in Pronto soccorso, dover assistere ad un reparto di Radiologia imballato e a corto di ecografisti. A Polistena c’è gente che è stata invitata ad andare a Melito Porto Salvo o al “Pugliese” di Catanzaro per una normale visita cardiologica. Qui, ci sono pazienti con difficoltà motorie che non hanno accesso ai servizi per la presenza di barriere architettoniche o per i ripetuti guasti agli ascensori. Tutto questo non è normale, non possiamo rassegnarci alla barbarie”.

«Eppure – continua Giuseppe Falcomatà – la Sanità occupa la fetta più significativa del bilancio regionale, perennemente sotto il controllo di un Commissario straordinario che non si capisce cosa abbia fatto se è vero, come è vero, che ogni anno i calabresi, per spese mediche, pagano 400 milioni di euro alle regioni del nord Italia. Bisognerebbe, piuttosto, investire sulle strutture presenti, come Polistena, ampliarne gli spazi e potenziarne gli organici con misure strutturali e non con gli spot dei medici cubani».

«Gli stessi medici – prosegue – che, giunti da L’Avana, c’hanno messo davvero poco a rendersi conto della situazione disastrata della sanità calabrese. Così, scappano inseguendo le sirene che arrivano dal settore privato o, come qualche inchiesta ha denunciato, perché forse vedrebbero decurtati i loro stipendi mortificando lavoro, dignità e diritti». «Questioni – avverte ancora Falcomatà – rispetto alle quali manca una risposta ufficiale per capire quale sia il motivo per cui il Commissario Occhiuto abbia privilegiato la scelta di attingere a professionalità, per quanto riconosciute, d’oltreoceano, piuttosto che assumere medici calabresi, rendendo i concorsi attrattivi e garantendo stipendi adeguati, soprattutto per una regione, dal punto di vista sanitario, in codice rosso, come la Calabria».

«“La salute non si vende, si difende” ha scritto il Comitato spontaneo per la tutela della salute di Polistena in uno striscione affisso durante una delle sue innumerevoli proteste», ricorda Giuseppe Falcomatà sottolineando come «la Regione non senta o non vuol sentire». «La realtà – incalza – è che le criticità sono talmente tante e tali da far risaltare la totale impreparazione di chi, fino ad oggi, le ha gestite col piglio dell’influencer, favoleggiando sui social network. Liste d’attesa infinite, ambulanze senza medici a bordo, ospedali chiusi o depotenziati, medicina territoriale devastata e Pronto soccorsi sempre al collasso: questa è, nel 2025, la Sanità in Calabria. Una tendenza a squalificare il sistema sanitario ed assistenziale calabrese che va invertita».

«L’attenzione della segretaria del Pd Elly Schlein -  conclude – unita al pragmatismo ed alla competenza del professor Pasquale Tridico, riusciranno a dissolvere l’azione propagandistica ed autoreferenziale del dimissionario presidente e del per nulla rimpianto SuperCommissario regionale alla sanità, Occhiuto».

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